Donazione organi, dal 29 maggio sarà possibile farla all’Ufficio Anagrafe comunale di Fasano
Si è tenuta ieri sera nella Sala di rappresentanza del Palazzo municipale di Fasano l’incontro pubblico sul progetto “Una scelta in Comune” per promuovere la donazione di organi, tessuti e cellule. È toccato a Domenica Marzulli, consigliera comunale delegata dal sindaco al progetto, introdurre l’incontro annunciando che da lunedì 29 maggio «tutti i cittadini che lo volessero potrebbero, recandosi all’Ufficio Anagrafe del nostro Comune, rinnovare la carta d’identità o richiederne una nuova che sarà elettronica e consentirà di poter dichiarare la propria volontà di donare gli organi nel caso della propria morte encefalica. Ho lavorato con passione, buttandomi a capofitto, affinché il progetto si realizzasse – ha detto la consigliera Marzulli – e devo ringraziare i dipendenti comunali che hanno seguito corsi professionalizzanti in materia, il sindaco Zaccaria che mi ha dato questa possibilità ed anche il consigliere Giacomo Rosato per aver lanciato per primo questo “sassolino” dell’apertura del Comune all’accettazione delle dichiarazioni di volontà di donazione». Ha fatto seguito l’intervento di Giacomo Maringelli, assessore ai Servizi sociali, che ha sottolineato come «il nostro Ufficio Anagrafe comunale adesso è collegato al Sistema Informativo Trapianti e con questo atto portiamo a termine l’impegno che avevamo preso, in questa direzione, durante la campagna elettorale dello scorso anno», ricordando «il grande esempio dato sulla generosità della donazione da due grandi atleti recentemente scomparsi, il motociclista statunitense Nicky Hayden e la campionessa tedesca di triathlon Julia Viellehner, il cui gesto è d’insegnamento per tutti noi». Per il sindaco Francesco Zaccaria «il nostro impegno è quello di veicolare l’informazione giusta sulla donazione che, forse, è l’atto di generosità più alto che ciascuno di noi possa fare. La realizzazione del nostro progetto è il conseguimento di un lavoro portato avanti in poco tempo dall’entusiasmo e la passione della consigliera Marzulli alla quale avevo affidata una delega ad hoc. Colgo l’occasione questa sera, nella quale la Sala è piena di volti di donne e uomini che fanno volontariato nella nostra città, per esprimere l’orgoglio mio personale e della nostra Fasano per avere tanti cittadine e cittadini che dedicano molta parte del loro tempo agli altri. Con questo volontariato Fasano è più ricca e meno povera sul piano umano e spirituale». L’Associazione donatori organi della città è stata rappresentata dalla sua storica presidente, Marisa Sansonetti che ha voluto ricordare come «il sodalizio operi a Fasano da ben 28 anni e come lavori, facendo campagna di sensibilizzazione alla donazione degli organi, soprattutto con le scuole, dalle primarie a quelle secondarie superiori, coinvolgendoli anche in concorsi letterari a tema e proprio la premiazione degli elaborati terremo domenica 28 maggio ai Portici, in occasione della 20^ Giornata nazionale della donazione, per quanto siamo partiti due anni prima con l’iniziativa del concorso. Il ringraziamento all’Amministrazione-Zaccaria è d’obbligo – ha sottolineato la presidente della locale Aido – perché in meno di un anno dal suo insediamento ha aperto il Comune alla possibilità che i cittadini dichiarino la volontà di donare recandosi all’Ufficio Anagrafe». Anche il presidente dell’Aido pugliese, Vito Scarola, ha rimarcato il «ruolo importante dell’Aido nella sensibilizzazione dei ragazzi al tema della donazione, perché è proprio attraverso i giovani che si arrivano a cancellare i pregiudizi e le paure degli adulti sul tema: un dializzato costa 90mila euro al stema sanitario nazionale, mentre un trapiantato 9mila per l’assunzione di un farmaco antirigetto». L’Asl brindisina è impegnata in prima linea «sull’argomento – ha detto Grazia Bellanova, coordinatrice territoriale dell’Azienda sanitaria locale per la donazione -. L’Italia è la seconda nazione in Europa proprio per il numero di donatori e di donazioni e nel 2016 abbiamo raggiunto circa 3.700 trapianti. Le criticità? Certo, c’è ancora un 40 per cento di opposizione alla donazione in Puglia – ha ricordato la dott.ssa Bellanova – ma dobbiamo batterci per eliminarla e far capire che dietro la morte di qualcuno si moltiplica la vita, poiché con il trapianto degli organi da una persona si consente anche a 5-6 persone di ritornare ad avere una vera qualità di vita». Il problema è quello sulla diagnosi della morte: è certa? A sgombrare il campo dai dubbi è stato Massimo Calò, coordinatore dell’attività di prelievo dell’Asl brindisina, che ha detto: «La morte encefalica è una diagnosi certa ed è un’assenza irreversibile di funzioni cerebrali con un mancato afflusso di sangue al cervello, dipendente da un arresto della circolazione per almeno 20 minuti; dopodiché – ha proseguito il dott. Calò, che è un medico-rianimatore – si esegue per almeno 6 ore tutta una serie di accertamenti clinici e se si registra la contemporanea assenza dei riflessi che partono direttamente dal cervello, delle reazioni agli stimoli dolorifici, del respiro spontaneo, dello stato di coscienza e di qualsiasi attività elettrica del cervello, si ha la morte encefalica e, dunque, si attiva la possibilità del prelievo degli organi dalla persona, purché questa abbia espresso in vita la volontà di donare oppure i suoi parenti più stretti decidano di farlo per essa».