Donna sviene al ‘Perrino’ di Brindisi, ma è soccorsa dal 118 di Mesagne
L’ambulanza a pochi passi, all’esterno del Pronto Soccorso dell’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi. Un nosocomio noto alle cronache per la questione degli ascensori guasti, e che oggi ha arricchito la sua lista di ‘nefandezze’. Protagonista una signora di Brindisi che ieri mattina è stata colta da malore mentre si trovava nei pressi dell’obitorio del complesso ospedaliero cittadino, dove era in corso la veglia funebre di una sua congiunta. Improvvisamente la donna è svenuta. Il suo polso era debolissimo e le condizioni sembravano disperate. Alcune persone si sono precipitate verso il Pronto Soccorso per chiedere l’intervento di una delle ambulanze presenti in loco. Ma nessuno di quei mezzi poteva percorrere il breve tragitto che conduce alla camera mortuaria, perchè qualsiasi operazione di soccorso deve necessariamente essere smistata dalla centrale, ovvero bisognava telefonare al 118.
“I nostri interventi – afferma il personale paramedico – sono gestiti dagli operatori del 118. E’ a loro che vi dovete rivolgere”. La risposta ha lasciato attoniti gli amici della donna che, non riuscendo a trasportare la malcapitata in braccio, hanno contattato il 118. Così, dopo 15 lunghi minuti di attesa, è giunta sul posto un’ambulanza, proveniente da Mesagne. Fortunatamente non ci sono state conseguenze per la donna, ma rimane il grave episodio e, soprattutto, lo spavento delle persone che hanno assistito alla scena.
Suonerà strano, ma tutto questo è previsto dalla procedura di gestione delle emergenze. “Ci sono dei contratti sottoscritti con l’azienda che gestisce il servizio del 118 – ha detto la dottoressa Giuseppina Scarano, responsabile della struttura di Informazione e Comunicazione istituzionale dell’Asl di Brindisi – che vanno rispettati fino in fondo. In caso di emergenza, bisogna per forza passare dal 118, perché così la richiesta di intervento viene registrata e si accede automaticamente alla copertura assicurativa. Se il personale presente sul posto fosse intervenuto senza prima aver instaurato un contatto con la sala operativa, avrebbe potuto avere dei problemi. Il protocollo va rispettato. Ciò non toglie che sarebbe potuto intervenire qualcun altro, visto che la signora si è sentita male nel perimetro dell’ospedale”.