Donne tra analfabetismo ed emancipazione. Dalle carte di Tommaso Fiore
Saranno il presidente del Consiglio della Regione Puglia, Onofrio Introna, il direttore generale del CNR, Paolo Annunziato e la presidente del CUG, Gabriella Liberati ad inaugurare, martedì 3 dicembre alle 10 a Roma nella Biblioteca Guglielmo Marconi del CNR (piazza Aldo Moro, 7), la mostra “Donne tra analfabetismo ed emancipazione. Dalle carte di Tommaso Fiore”.
Un ricco carteggio tra le tante donne protagoniste della vita sociale, culturale, politica dagli anni Venti sino al Settanta, che a vario titolo si sono interfacciate con Tommaso Fiore, uomo politico pugliese socialista, antifascista, scrittore e meridionalista. La documentazione è stata messa a disposizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche da biblioteche, archivi e istituti che, attraverso il CUG (Comitato Unico di Garanzia) ha dato vita all’iniziativa.
I diciotto pannelli della mostra riservati ognuno ad una donna celebre, oltre quelli dedicati a Fiore, raccontano di epoche diverse: la prima guerra mondiale e il dopoguerra, il Ventennio ed il “regime”, i moti contadini e la lotta operaia. E poi, ancora, la seconda guerra mondiale, le battaglie per l’emancipazione femminile a cominciare dal voto concesso alle donne.
Uno spaccato di vita vissuta, attraverso le testimonianze di personalità quali Ada Gobetti, Carla Voltolina Pertini, Anna Maria Ortese, Sibilla Aleramo, Anna de Lauro Matera, Adele Bei, Maria Corti, Maria Antonietta Macciocchi, Maria Brandon Albini, Palma Buccarelli, Rina Durante.
Nei carteggi tra queste donne, quasi tutte antifasciste, o partigiane, socialiste o iscritte al PCI, che a vario titolo sono entrate in contatto con Tommaso Fiore, emerge un Mezzogiorno – e con questo la Puglia – vivo e pulsante, assolutamente diverso dal “Cristo si è fermato ad Eboli” di Levi, pronto a lottare per i propri diritti ed a scendere in campo in nome dell’equità sociale. Il volto socialista di una terra che ha espresso personalità illustri come Tommaso Fiore e non solo.
La mostra ha anche un altro grosso merito: ci conduce per mano verso le nuove generazioni. Primi vagiti di ciò che sarebbe successo in seguito e cioè, la scoperta di un nuovo valore, quello della identità femminile, attraverso la coscienza dei propri diritti.
La mostra resterà aperta sino al 18 dicembre e potrà essere visitata dalle 9 alle 18.