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E’ morto Emilio Colombo

Nato a Potenza nel 1920, si è spento questa sera a Roma. Era senatore a vita dal 2003, nominato da Carlo Azeglio Ciampi. Era l’ultimo membro della Costituente ancora in vita.

E’ morto questa sera a Roma il senatore a vita Emilio Colombo, in passato presidente del Parlamento Europeo, presidente del Consiglio e più volte ministro. Ha attraversato da protagonista tutta la storia politica italiana del Secondo Dopoguerra e anche parte di quella europea, ricoprendo incarichi di primissimo piano – fino alla nomina a senatore a vita, nel gennaio del 2003, per decisione dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi – ma senza mai interrompere un legame con la sua città e la sua regione – la Basilicata – che ne hanno fatto il “dominus” quasi incontrastato per decenni.

Laureato in giurisprudenza e proveniente dalla Gioventù di Azione Cattolica – in quel periodo storico autentica “fucina” di uomini che hanno guidato l’Italia o hanno avuto responsabilità in settori importanti del Paese – Colombo fu eletto all’Assemblea Costituente a 26 anni, con poco meno di 21 mila voti di preferenza. Nel 1948 fu poi eletto deputato, con oltre il doppio dei voti ottenuti due anni prima: è il decollo definitivo di una carriera che lo porterà, nell’agosto del 1970, a diventare Presidente del Consiglio, incarico che conserverà fino al febbraio del 1972. Prima era stato varie volte ministro (Agricoltura e foreste, Industria e commercio, Commercio, Tesoro, Esteri) e sottosegretario (agricoltura, lavori pubblici).

In campo europeo, Colombo ebbe un ruolo nei negoziati con la Francia all’epoca della politica della “sedia vuota” inaugurata da De Gaulle: nel 1979 fu rieletto al Parlamento europeo con circa un milione di voti di preferenza. E’ stato presidente del Parlamento europeo dal 1977 e fu riconfermato nel 1979, anno in cui gli fu assegnato il premio “Carlo Magno”, attribuito ogni anno proprio all’uomo politico che contribuisce di più al processo d’integrazione europeo.

L’unico, forse, grande “dispiacere” di una vita politica eccezionale è stata la mancata elezione al Parlamento del 2001: Colombo, candidato come indipendente con Democrazia Europea – in una fase politica molto accesa all’interno del suo schieramento – ottenne oltre undicimila voti (il 15,3 per cento). Due anni dopo, però, la nomina a senatore a vita gli restituì tutto con gli interessi. Dopo le ultime elezioni, ha guidato lui il Senato nella prima riunione.

Il commento del presidente della Regione Basilicata alla scomparsa del senatore a vita lucano: “Di fronte all’incedere della storia si può solo restare in un rispettoso silenzio. Ma con la scomparsa del presidente Colombo non scompare solo lo statista, ma anche il maestro di molti di noi, di un’intera classe dirigente. Per questo riesco ed esprimere in questo momento solo un grande dolore”. Così il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo appena appreso della dipartita del senatore a vita lucano.

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