Effetto Marchionne? Come una scure sulla Basilicata
Dopo la cura Berlusconi, la cura De Filippo e la cura Monti il Comune di Pisticci (e con esso l’intera Basilicata) deve pure sopportare la cura Marchionne.
Dopo il preannuncio di Marchionne sulla necessità della FIAT di chiudere uno stabilimento in Italia tutti si sono chiesti a quale si riferisse.
È bastato aspettare solo pochi giorni ed ecco che il quadro si fa chiaro.
La controllata “Plastic Components and Modules Automotive s.p.a.” (ex Ergom) dopo aver seguito la casa madre FIAT nella disdetta del contratto collettivo nazionale nei cinque stabilimenti di Grugliasco, S.Benigno, Paliano, Caivano e Pisticci ha annunciato che lo stabilimento di Pisticci è in crisi strutturale aprendo di fatto la via della chiusura dello stabilimento stesso e del licenziamento delle 81 unità lavorative.
È l’inizio della fine per lo stabilimento FIAT di Melfi dato che la ex Ergom fornisce la componentistica.
Anche questa volta ci sembra che si sia aperta una partita che, guardando agli interessi di alcuni gruppi di potere, mina la vita dei cittadini lucani e dei Pisticcesi, in particolare. E, come al solito, poco importa a lor signori se la scure cade su un territorio già massacrato da altri provvedimenti e da una cattiva gestione del tessuto industriale da parte dei “soliti noti”.
Siamo di fronte all’ennesimo dramma di chiusura e di perdita di posti di lavoro nella Valbasento con un ulteriore aggravante dovuto dal fatto che l’azienda, seguendo l’impostazione della casa madre, non vorrà (non potrà) neanche sedersi al tavolo istituzionale dato che lì sono presenti Confindustria e la CGIL.
La proprietà PCMA ex Ergom preferirà incontrare le RSA o qualcosa di più allargato, ma manovrabile, e non il tavolo istituzionale voluto dall’assessore regionale Pittella perché con essi non avranno la necessità di spiegare come mai negli altri stabilimenti, di FIAT e controllate, la crisi è ritenuta di mercato per cui, conseguentemente, sono stati attivati gli ammortizzatori sociali con la cassa integrazione ordinaria e i contratti di solidarietà, mentre qui, a Pisticci, la crisi è strutturale e pertanto si va alla chiusura. Né dovranno spiegare perché la FIAT è stata disponibile a ricollocare i lavoratori degli stabilimenti di Caivano, Marcianise, Napoli e Pomigliano d’Arco mentre qui licenzia tutti i dipendenti.
A conferma di quanto sosteniamo, infatti, la PCMA ex Ergom nonostante la convocazione per oggi pomeriggio dell’assessore Pittella al tavolo istituzionale ha già convocato le RSA per domani alle 9,30 a San Domenico a Matera.
Il presidente De Filippo prenda, almeno una volta, a cuore le sorti delle popolazione lucana e dia una sterzata alla sua politica. Costringa, e lui ne ha i mezzi, le industrie che agiscono sul nostro territorio a rispettare gli accordi e i progetti che vengono ad attuare e faccia in modo che lo sviluppo della Basilicata e con essa la Valbasento ritornino sul tavolo del governo Monti.
Sinistra Ecologia Libertà di Pisticci Marconia esprime la propria vicinanza ai lavoratori della PCMA S.p.A. di Pisticci e chiede a tutti i cittadini di mobilitarsi perché oggi non si tratta solo di salvare 81 posti di lavoro, che per il territorio valgono tantissimo, ma anche di dare una spallata ad un sistema che lascia sempre più soli i lavoratori e sempre più poveri noi tutti.
Sinistra Ecologia Libertà di Pisticci e Marconia