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Elezioni Basilicata: Cervellino(PD): “Se la politica fallisce, via libera al civismo. Chiorazzo nome autorevole per le prossime elezioni regionali”

C’è un fenomeno che sta prendendo piede nelle ultime consultazioni elettorali amministrative, e che, stando così le cose, è destinato a farla da padrona anche nei prossimi anni: la rinascita del Civismo. Uomini e donne della cosiddetta società civile interpretano una professione amministrativa come nel caso della sinistra. Oggi si cerca una figura civica che possa fare da collante nel centrosinistra. Si va verso la scelta di candidati civici, facendo un passo indietro come partiti. Siamo chiari, innanzitutto, la civiltà non è una negazione della politica, ma un modo di parteciparvi, anche a livello decisionale, senza ricorrere alle tradizionali forme di faziosità politica. La civiltà politica in Italia è nata così, come competizione aperta con i partiti esistenti. In Italia il civismo(con la sua retorica associata alle virtù della società civile) è esplosa spontaneamente con il crollo decisivo, ad opera di Mani Pulite, del sistema partitico su cui si strutturava la Prima Repubblica. Da questo momento in poi, soprattutto nella politica locale, assistiamo ad un proliferare di cosiddette liste cittadine: alcune sono frutto di una crescente mobilitazione sociale, di fronte all’immobilismo atavico di partiti ancorati all’ormai vecchio sistema gerarchico delle poltrone da spartirsi. Il quadro della situazione appare abbastanza chiaro: né i conservatori, né i progressisti, tantomeno i moderati sono riusciti a opporre un progetto di rinnovamento serio e risolutivo, in grado di realizzare quel salto di qualità alle tante realtà locali, piccole, medie o grandi, del nostro territorio. Pertanto, il primo risultato politico raggiunto è che la civiltà è una forza politica che non è uguale per natura, ma si basa esclusivamente sugli interessi dei cittadini. Si scrive Civismo, si legge fallimento di una classe politica obsoleta, concentrata solo sulla propria auto-proclamazione. Pertanto, la classe politica deve avere la giusta onestà per riconoscere i propri fallimenti politici e strategici. In questo scenario, apocalittico per alcuni, tuona forte il richiamo alle coscienze della sindaca di Genzano di Lucania(Pz), Viviana Cervellino (PD) intervenuta in merito alla recente direzione regionale del Partito Democratico, che ha visto come discussione la scelta del candidato Governatore alle prossime elezioni regionali di Basilicata del 2024.  “A me non disturba affatto che il civismo si sia impossessato della scena politica lucana. E’ un dato naturale, se vogliamo anche una conseguenza fisiologica. Rispetto al degrado e alla degenerazione politica degli ultimi anni, uso queste parole forti, perché quando il civismo riesce a catalizzare così tanto l’attenzione e il consenso è perché dall’altra parte le forze politiche hanno perso centralità nella scena politica. Più che costruire visioni, occupare spazi politici abbiamo occupato solo caselle o meglio i soliti noti hanno occupato solo caselle e questo ha decretato in questo momento una forte ascesa di un civismo che esplode là dove la politica tace. Credo che il nome di Angelo Chiorazzo come possibile candidato governatore sia un nome autorevole, l’unico nome in campo ed è la conferma che il civismo esplode là dove la politica tace”. E’ tempo di smettere di litigare, bensì è tempo di fare mea culpa, battendosi il petto, di ammettere che si è fallito, che le rimostranze di questa o quella poltrona sono obsolete ormai e lasciano il tempo che trovano. E’ tempo di dare fiducia a chi decide, coraggiosamente, di scendere in campo con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo socio- economico della comunità regionale e di valorizzare le risorse presenti sul territorio, la giusta onestà intellettuale per riconoscere i propri fallimenti politici e strategici.
 
 
 
 
 
 

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