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Elezioni regionali di Basilicata, il Carroccio propone Pepe per la presidenza ma FI blinda il governatore uscente Bardi. Prove di dialogo tra Chiorazzo ed il centrosinistra

In attesa del Consiglio dei ministri che dovrà varare il decreto sugli appuntamenti elettorali del 2024, la Basilicata per legge dovrebbe tornare al voto entro il 26 maggio.  Nel centrodestra lucano il Carroccio propone Pepe per la presidenza ma FI blinda il governatore uscente Bardi. Chiuso il capitolo Sardegna, con il partito di Matteo Salvini che a malincuore ha sacrificato sull’altare dell’unità della coalizione la ricandidatura del suo presidente uscente, Christian Solinas, per convergere su Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, in quota  Fratelli d’Italia. La Lega, di conseguenza ha puntato i fari  sulla Basilicata, per confermare la candidatura a presedente di Pasquale Pepe. Intanto gli azzurri però fanno muro e tramite il loro segretario Antonio Tajani blindano la corsa dell’ex generale della Guardia di Finanza verso il suo secondo mandato. Il partito di Giorgia Meloni conferma la necessità di una discontinuità per la guida della Regione, con un esponente politico o della società civile: una decisione in capo ai leader nazionali. Nel centrosinistra impegnato a sciogliere i nodi di una candidatura unitaria prosegue nei comuni lucani,  il tour elettorale di Angelo Chiorazzo(Basilicata Casa Comune), sostenuto per la candidatura alla presidenza della regione, da PD, Azione ed un’ampia rappresentanza politica di Europa Verde. Il M5s lucano, a piccoli passi, cerca un’ eventuale apertura costruttiva per il centrosinistra mentre  Azione, capeggiato dall’ex governatore Marcello Pittella continua la costruzione di un nuovo polo alternativo per la governance della regione.

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