Emergenza e criticità della Sanità in Basilicata, le proposte dell’ANCI
RETE ONCOLOGICA – PROPOSTE
- Aggiornare il Registro Tumori regionale;
- Attivare la centrale telefonica regionale di gestione della rete oncologica;
- Rafforzare la chirurgia oncologica;
- Identificare i Centri di riferimento di Matera, che oggettivamente va potenziato, di Potenza e del CROB di Rionero, prevedendo un coordinamento unico regionale presso lo stesso CROB;
- Fornire ai predetti Ospedali un’idonea e moderna dotazione strumentale e tecnologica;
- Prevedere ulteriori Hospice (di cui urgerebbe uno nell’area metapontina) e strutture di post-acuzia;
- Coinvolger le altre strutture territoriali ed ospedaliere nell’assistenza oncologica.
RETE EMERGENZA/URGENZA – PROPOSTE
- Rafforzare la presenza di personale presso i presidi ospedalieri dedicati all’emergenza (insostenibile oramai la carenza di medici presso alcuni pronto Soccorso, in specie dell’ASM);
- Incrementare il numero di automediche con medico e infermiera (attualmente ve ne sarebbe soltanto una in tutta la regione), prevedendole almeno per quelle aree del Territorio distanti di oltre trenta minuti dal punto di soccorso;
- Potenziare gli Ospedali periferici della Regione.
RETE ICTUS E CARDIOLOGICA – PROPOSTE
- Prevedere almeno due Centri Trombosi, uno per ciascuna azienda sanitaria, con accesso alla riabilitazione nello stesso istituto ospedaliero o in altro nelle immediate vicinanze;
- Prevedere ulteriori Centri per la riabilitazione Cardiopolmonare e Neurologica.
RETE TRAUMATOLOGICA E RIABILITATIVA – PROPOSTE
- Rafforzare i Centri esistenti di Ortopedia e Traumatologia, ponendoli in connessione con i centri di riabilitazione presenti;
- Prevedere un coordinamento unico regionale tra gli Ospedali che attualmente si occupano di patologie traumatiche.
ASSISTENZA TERRITORIALE – PROPOSTE
- Mantenere inalterati i 9 Distretti Sanitari;
- Attivare immediatamente la Centrale Operativa Territoriale (COT);
- Avviare rapidamente i servizi socio-sanitari mediante la Telemedicina, comprendente anche le televisite;
- Prevedere e finanziare la realizzazione di altri Ospedali di Comunità (infatti dal Piano emerge che alcune aree di entrambe le aziende sanitarie risultano scoperte da OdC nell’arco di 30 km);
- Prevedere e finanziare la realizzazione di altre Case di Comunità, nonostante dal Piano emerga che quanto programmato è coerente con gli standard nazionali, senza tener conto della vastità del territorio, della densità abitativa, dell’alta percentuale di anziani (sopra la media nazionale con prospettive a breve e medio termine peggiorative), della complessa orografia del territorio e dell’inadeguato reticolo viario (per non parlare dell’assenza assoluta di trasporti pubblici);
- Prevedere somme adeguate nel Bilancio 2023/2025 per attrezzature e dotazioni strumentali in Ospedali e Case di Comunità;
- Prevedere alcuni hospice, nonché posti letto per la riabilitazione e la lungodegenza (che risultano inferiori a quanto previsto dal vigente PSR di 0,7 posti letto per mille abitanti), oltreché il rafforzamento delle RSA;
- Rafforzare l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI);
- Prevedere, nell’immediato, assunzione di medici per assicurare l’assistenza territoriale (si pensi che vi sono Comuni senza MMG o con un numero di medici inadeguato rispetto alla popolazione); nonché, nel prossimo triennio, assumere sia medici che infermieri (per gli Infermieri di Famiglia o Comunità è previsto l’impiego in diversi setting assistenziali in cui l’assistenza territoriale si articola), oltreché prevedere l’assunzione di tutte le altre figure professionali necessarie a garantire, sin da subito, il corretto funzionamento della medicina territoriale e, successivamente, l’avvio di Ospedali e Case di Comunità.
ALTRE PROPOSTE
- Prevedere un Centro Unico Prenotazioni regionale, sia per le aziende pubbliche che per i privati accreditati, nonché la possibilità di prenotare anche presso le farmacie;
- Consentire l’accesso diretto ai laboratori di analisi pubblici;
- Completare l’iter inerente il fascicolo sanitario elettronico, in linea programmato già con precedenti delibere di giunta regionale, nonché prevedere l’integrazione tra il fascicolo sanitario e quello sociosanitario;
- Favorire l’effettuazione di prestazioni presso la rete costituita dalle tante farmacie presenti sul territorio regionale (presenti in quasi tutti i 131 Comuni);
- Implementare i percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali (PDTA);
- Garantire un’effettiva integrazione tra i servizi sanitari, socio-sanitari e socio-asistenziali;
- Esemplificare e favorire i percorsi di accreditamento delle strutture di ricovero e ambulatoriali private, nonché delle strutture sociosanitarie (si pensi che nel territorio regionale non risulta presente alcuna RSA).
Il Direttivo ha anche fatto propri i seguenti documenti pervenuti da alcuni enti locali: il “Patto sulla Sanità” siglato tra i Comuni della Provincia di Matera; le osservazioni al Piano Sanitario Regionale del Comune di Venosa.
Pertanto, Il Direttivo rinnova al Presidente Bardi e all’Assessore Fanelli la richiesta di un incontro urgente sulle predette tematiche, nonché chiede di essere celeri a definire il PSR, comunque dare –sin da subito- le dovute ed opportune risposte sanitarie ai cittadini lucani, individuando, già con il redigendo Bilancio di previsione per l’anno 2023/2025, le necessarie risorse economico-finanziarie per effettuare gli investimenti in infrastrutture e strumentazioni e le indispensabili assunzioni di personale, in modo da intraprendere una nuova fase della Sanità in Basilicata e rendere effettivo il Diritto alla Salute per le nostre Comunità.
Il Presidente – Andrea Bernardo
Membri del Direttivo presenti:
Andrea BERNARDO (Presidente Anci Basilicata – vicesindaco Colobraro);
Felicetta LORENZO (Coordinatrice Piccoli Comuni – Sindaco di Rapone);
Domenico BENNARDI (Sindaco di Matera);
Sabino ALTOBELLO (Sindaco Lavello – Consigliere Nazionale Anci);
Franco Mollica (Consigliere Comune Venosa);
Graziano SCAVONE (Sindaco Tito)