Emergenza lavoratori stagionali, il sindaco di Cerignola si appella alla Regione ed allo Stato
“La città di Cerignola sta vivendo una vera e propria emergenza sociale connessa all’afflusso di lavoratori stagionali migranti che rischia seriamente di minare la pacifica e serena convivenza all’interno della comunità. La Polizia Locale, a seguito delle comunicazioni della Caritas cerignolana e delle numerose segnalazioni dei cittadini, ha verificato l’esistenza ai margini della città di una tendopoli abitata da non meno di 150 persone che vivono in condizioni meno che precarie. L’accampamento non ha acqua e non ci sono bagni, il cibo è cucinato su fornelletti da campeggio, i rifiuti sono accumulati ai margini dell’area occupata.
La maggior parte di loro, insieme a molti altri lavoratori stagionali che lavorano nelle aziende vitivinicole dell’agro cerignolano e vivono in altre zone periferiche, affollano la mensa sociale della Caritas alle ore dei pasti e i luoghi pubblici dove possono trovare acqua e riparo dall’afa.
Un concentramento di anime dolenti che provoca problemi di igiene pubblica in queste stesse zone, nonostante siano stati disposti servizi straordinari di pulizia e igienizzazione di strade e marciapiedi, e che ha indotto l’Amministrazione comunale a chiudere, per alcune ore, i bagni pubblici della Villa comunale per l’impossibilità di garantirne la funzionalità. Il degrado crescente sta esasperando i cittadini che abitano in prossimità dei luoghi in cui si creano gli assembramenti e si corre il serio rischio che possano insorgere problemi di sicurezza e ordine pubblico.
Le norme attualmente in vigore per la gestione del fenomeno dell’immigrazione escludono qualsiasi possibilità d’intervento da parte dei Comuni e, d’altronde, l’Amministrazione comunale non possiede le risorse finanziarie necessarie a gestire un’emergenza di questa portata. Facciamo appello alla Regione Puglia, con cui è già in corso una positiva interlocuzione, e agli organi dello Stato, affinché si prenda pienamente atto dell’emergenza, nonché dei realistici rischi del suo aggravarsi a causa dell’afflusso di altri lavoratori stagionali, e si adottino tutte le misure necessarie a tutelare tanto la serenità della comunità cerignolana che la dignità dei migranti”.