Emergono particolari “sconcertanti” sulle condotte degli indagati nel Don Uva di Foggia
Si aspettano gli interrogatori di garanzia per comprendere la difesa che adotteranno i 30 indagati nell’ambito dell’inchiesta ‘New Life’: infermieri, OSS, educatrici della struttura sanitaria Don Uva di Foggia. Per loro l’accusa è di maltrattamenti, sequestro di persona, violenza sessuale, favoreggiamento personale.
È stata una intercettazione ambientale del luglio scorso, nel corso di un diverso procedimento, ad allertare i Carabinieri di Foggia, che con il Gruppo Tutela Salute di Napoli hanno condotto le indagini. Nelle pagine dell’ordinanza, firmata dal GIP del tribunale di Foggia Marialuisa Bencivenga, emergono particolari sconcertanti sulle condizioni dei pazienti, in prevalenza donne con gravissimi problemi mentali: pugni al volto, rinchiuse nelle stanze e minacciate di morte. In un caso i malati sono stati incitati a compiere una violenza sessuale tra di loro. Tra gli indagati sette sono in carcere, otto ai domiciliari e per tutti le accuse appaiono pesantissime, le registrazioni video sono agghiaccianti.
“La stessa omessa custodia e di pari gravità, anche di natura morale, per le condizioni di incapacità di intendere e di volere dei pazienti”, ha precisato Ludovico Vaccaro procuratore della Repubblica di Foggia.