Emiliano alla presentazione del docufilm “La mafia ha paura – Storia di un Sud che può vincere”
“Oggi presentiamo questo docufilm realizzato grazie alla collaborazione tra Avviso Pubblico e i finanziamenti dell’antimafia sociale della Regione Puglia. La Puglia è la regione italiana che investe di più in attività che tendono ad evitare che le organizzazioni possano creare proselitismi, che possano affiliare ragazzi inconsapevoli. Cerchiamo di parlare con tutti, cerchiamo di creare un fronte più organizzato delle stesse mafie, collaborare con le forze dell’ordine e quindi essere quella del braccio sociale che facilita il contrasto e le investigazioni nei confronti delle organizzazioni criminali. È una strategia alla quale la Regione Puglia crede fermamente, abbiamo creato un’agenzia e una fondazione che approfondisca gli studi in questa materia. E il film di oggi, che ricorda una martire della città di Bitonto, la signora Tarantino, è uno dei tanti esempi dell’utilità degli investimenti dell’antimafia sociale”. Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, questa mattina a Bari a margine della presentazione del docufilm “La mafia ha paura – Storia di un Sud che può vincere”, opera realizzata da Marco Agostinacchio grazie al supporto della Regione Puglia e di Avviso Pubblico – Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione, nell’ambito di un’iniziativa finanziata dai “Cantieri di antimafia sociale” e su proposta partecipata dal Comune di Bitonto, Città Metropolitana di Bari e Avviso Pubblico. Alla prima del docufilm erano inoltre presenti, tra gli altri, il vice presidente di Avviso Pubblico, Michele Abbaticchio, il Procuratore Aggiunto della DDA Francesco Giannella moderati dalla giornalista Laura Bienna.
Durante l’intervento al termine della visione del documentario, che racconta le reazioni della comunità di Bitonto in seguito all’omicidio di Anna Rosa Tarantino, il 30 dicembre 2017, vittima innocente di una sparatoria tra gruppi criminali, il presidente Emiliano ha ricordato che “è importante mantenere la memoria, studiare e avere ben presente il quadro tecnico della situazione perché l’antimafia sociale è come un manuale che dobbiamo scrivere e perfezionare con il contributo di tutti. La società deve difendersi tutta insieme, insieme al supporto delle forze dell’ordine e delle Istituzioni. Ed è per questo che lo studio è importante. Noi infatti abbiamo costituito una Fondazione intitolata a Stefano Fumarulo che, tra le altre cose, vuole stimolare studi universitari su questo fenomeno e aiutare a creare un metodo per il contrasto ai fenomeni criminali. La strategia di Libera, di Avviso Pubblico e della Regione Puglia è dunque quella di dare idee e creare strumenti utili a costruire l’antimafia sociale”.