Eni Viggiano, sciopero dei lavoratori della “Nico”
La Uilm di Basilicata ha denunciato la situazione critica e di tensione sociale nel Centro Oli di Viggiano a causa della riduzione delle attività da parte dell’Eni che sta determinando una crisi sociale dovuta al taglio dell’occupazione e all’uso indiscriminato della cassa integrazione.
Ultima vicenda in ordine di tempo è quella che coinvolge 16 lavoratori della Nico, azienda con circa 60 lavoratori che opera nell’Indotto Eni di Viggiano, a cui da una settimana all’altra sono state completamente azzerate parte delle attività con relative chiusure di alcuni cantieri che hanno determinato e stanno determinando il possibile licenziamento di 16 lavoratori.
“L’Eni aveva rassicurato e assicurato che il suddetto personale sarebbe stato impiegato su altri cantieri, CM2 e CM3, dove si necessitava, in relazione alla mole delle attività, di personale aggiuntivo. – ha detto la Uilm Basilicata – Purtroppo ancora una volta l’Eni non ha tenuto fede ai propri impegni, azzerando tutte quelle attività, anche relative al risanamento ambientale, che non sono da loro ritenute strettamente necessarie. Ci chiediamo: allora quali sono le attività strettamente necessarie quando si parla di risanamento ambientale?”.
La Uilm di Basilicata, la Rsu della Nico e i suoi lavoratori, oltre a confermare lo stato di agitazione, hanno proclamato lo sciopero ad oltranza a partire dal primo turno di oggi, giovedì 18 giugno, con presidio e assemblea permanente davanti la sede dell’Eni a Viggiano.