Estrazione di materiale fluviale, grido d’allarme della categoria
La Categoria degli Estrattori di materiale fluviale è fortemente a rischio di sopravvivenza in Basilicata; decine di imprese e centinaia di lavoratori che potrebbero essere costretti a cambiare attività, con ulteriori ripercussioni sull’esecuzione dei lavori ferroviari e stradali. I Presidenti delle Sezioni Edili Aniem di Confapi Matera e di Confapi Potenza, Mario Bitonto e Rosa Caprino, lanciano un grido d’allarme in un’accorata lettera rivolta agli Assessori all’Ambiente e alle Infrastrutture della Regione Basilicata, in cui sottolineano il rischio derivante dal blocco di fatto delle estrazioni di materiale fluviale.
“Malgrado gli sforzi effettuati – scrivono i Presidenti Bitonto e Caprino – a oggi la questione degli interventi di ripristino dell’officiosità negli alvei fluviali rimane irrisolta. La mancata estrazione di materiale fluviale sta causando notevoli danni alle imprese del settore che, dopo aver esaurite le scorte, saranno costrette a licenziare i propri dipendenti, con grave nocumento per la collettività”.
“Inoltre, la carenza di materiale litoide si ripercuoterà negativamente anche sull’esecuzione delle opere pubbliche – basti pensare ai lavori ferroviari in itinere e a quelli stradali – con conseguenti ritardi e corsa agli approvvigionamenti dalle regioni confinanti, con tutto quel che ne deriva anche in termini di qualità delle opere”.
“Siamo consapevoli che la carenza di personale degli uffici regionali rallenta la predisposizione dei progetti e la pubblicazione dei successivi avvisi di gara; tuttavia, il grido di allarme della Categoria non può rimanere inascoltato ed è nostro dovere portarlo all’attenzione della Regione e dell’opinione pubblica”.
Per questo motivo gli Edili di Confapi Matera e Confapi Potenza chiedono all’Assessore Laura Mongiello – scrivendo per conoscenza anche all’Assessore Pasquale Pepe per quanto di sua competenza in merito all’esecuzione delle opere pubbliche – di convocare un incontro urgente con le Associazioni imprenditoriali interessate al fine di fornire aggiornamenti sullo stato dell’arte e, soprattutto, di trovare soluzioni rapide e condivise.
“È fondamentale – concludono Bitonto e Caprino – predisporre i progetti da mandare in gara per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua, perché la mancanza di lavoro potrebbe trasformarsi in un problema sociale, sia per gli inevitabili licenziamenti, sia per il blocco delle opere ferroviarie e stradali”.
“A tutto ciò, ovviamente, si aggiunge l’urgenza di intervenire soprattutto nei casi di maggiore criticità, in cui il prelievo di materiale litoide gioverebbe alla manutenzione degli alvei fluviali ed eviterebbe i danni da esondazione”.
“Sono due le proposte che facciamo alla Regione”, spiegano i rappresentanti della Categoria. “Innanzitutto, ritornare alla previgente normativa attraverso progetti di volta in volta presentati dalle imprese estrattrici presenti lungo i corsi d’acqua, che garantisce una maggiore celerità degli interventi e soddisfa le esigenze di un settore economico dal peso rilevante in Basilicata”.
“Per quanto riguarda l’esecuzione dei lavori pubblici, inoltre, proponiamo che le stazioni appaltanti, in fase di progettazione delle nuove opere, individuino già i luoghi di prelievo del materiale lapideo, in modo da garantire il corretto svolgimento dei lavori”.