Ex Cometa, Agrobios e Pantanello. Cemento al posto dell’agricoltura
In questi giorni la Regione Basilicata dovrebbe vendere l’ex Cometa di Metaponto.
Infatti il 28 febbraio 2013 scade il bando di vendita a trattativa privata e il prezzo iniziale di oltre due milioni di euro, con offerte al rialzo, oggi è stato ridotto a 1.410.000 euro e con offerte al ribasso.
Dopo la notizia della prima asta (luglio 2010) il senatore Digilio fece notare l’incoerenza, da parte della Regione, della vendita dell’ex Cometa perchè la stessa Regione Basilicata aveva stanziato oltre 25 milioni di euro per la realizzazione nel metapontino di un “polo logistico al servizio dell’ortofrutta” e quale posto migliore dell’ex Cometa, provvisto anche di raccordo ferroviario, per tale scopo.
Questa obiezione, frutto di normale buon senso, non ha avuto nessun riscontro.
Eppure non ci voleva tanto a capire che realizzando il polo logistico a Metaponto e valorizzando le professionalità presenti a Pantanello e all’ex Agrobios (depurandole dai politici) si poteva rilanciare tutto il settore ortofrutticolo del metapontino favorendo una crescita di tutta l’area.
L’amministrazione Renna cambiò la destinazione d’uso dell’area per i fantomatici 300 alloggi che si dovevano costruire per le Forze dell’Ordine e, a voler essere buoni, è strano che l’intervento che era stato rifiutato in provincia di Taranto, dove ci sarebbero stati tranquillamente anche gli utilizzatori finali degli alloggi, si potesse realizzare a Metaponto.Nel frattempo, da articoli di giornali e inchieste della magistratura, si è saputo che dove sono stati realizzati altri intervanti simili (Bari) gli alloggi a tutti sono andati tranne che alla forze dell’ordine.
Ci vuole solo buon senso per prevenire interventi speculativi tipo zona industriale “La Felandina” oggi sotto sequestro per inchiesta della magistratura.
Invece degli alloggi sarebbe più logico realizzare un polo d’avanguardia nel settore ortofrutticolo che assicurerebbe una crescita duratura a tutta l’area, e non le solite varianti urbanistiche che aumentano solo le seconde, terze e quarte case che in molti casi risultano prime case creando un danno economico anche alle casse comunali.
Sembra che si facciano deperire, di proposito, le varie strutture pubbliche per poi poterle svendere per pochi spiccioli.
Volendo si può sospendere la vendita dell’ex Cometa da parte della Regione, annullare la variante del Comune e programmare il rilancio dell’ortofrutta nel meta pontino partendo dalla realizzazione del “polo logistico al servizio dell’ortofrutta”, o intervento legato sempre all’ortofrutta, rimettendo l’agricoltura al centro dello sviluppo e dell’economia lucana.
Stesso discorso vale anche per l’ex Centrale del Latte di Scanzano Jonico.
Pino Passarelli – Comitato SOS Costa Jonica