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Ex Ilva, Arcelor Mittal pronti a cedere le quote a Invitalia e a restare in Ilva con una quota di minoranza

Nella lettera indirizzata alla premier, Giorgia Meloni e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, viene prospettata una “soluzione amichevole”, nonostante le posizioni differenti.

Il nuovo passo arriva dopo la rottura e il via all’iter per il commissariamento, insieme alla garanzia di liquidità corrente con un prestito ponte per 320 milioni da parte dell’esecutivo. Lo spiraglio sulla trattativa resta comunque quindi aperto. Ma tempo e condizioni sono da vedere. “Abbiamo preso comunque atto della decisione del governo e quindi abbiamo offerto di cedere la nostra intera partecipazione a Invitalia – scrive AcelorMittal – per un prezzo che riflette solo una frazione del nostro investimento per cassa. Sebbene Invitalia l’abbia rifiutata, tale offerta rimane sul tavolo nel caso in cui il Governo desiderasse riconsiderarla”.

Il colosso franco-indiano si dice ancora pronto a trovare un’intesa in extremis, proponendosi come “partner strategico di minoranza che fornisca esperienza tecnica e industriale per la joint venture con Invitalia mentre il Governo decide una soluzione permanente per questo asset strategico di interesse nazionale. Accettiamo di essere diluiti al rango di azionisti di minoranza”. Insomma Mittal lascia tutte le porte aperte compresa quella di un’eventuale cessione della partecipazione ad un investitore che indicherà il governo ma, specifica, “ad un prezzo almeno pari al nostro ultimo investimento”. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro Adolfo Urso che ha parlato della necessità di tutelare i 20mila lavoratori coinvolti, annunciando che “Presto sarà aperto al ministero del Lavoro un tavolo sul ricorso alla cassa integrazione”.

“Pronti a cedere le quote a Invitalia oppure a restare in Ilva con una quota di minoranza”. E’ quanto prospettato da ArcelorMittal in una lettera inviata al Governo, e che riapre il dialogo sul dossier ex Ilva. Nella lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni ed al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, si parla di “soluzione amichevole”, nonostante le posizioni differenti. 
“Abbiamo preso comunque atto della decisione del governo e quindi abbiamo offerto di cedere la nostra intera partecipazione a Invitalia – scrive AcelorMittal – Il prezzo riflette solo una frazione del nostro investimento per cassa. Sebbene Invitalia l’abbia rifiutata, tale offerta rimane sul tavolo nel caso in cui il Governo desiderasse riconsiderarla. Siamo pronti anche a trovare un’intesa in extremis, proponendoci come partner strategico di minoranza che fornisca esperienza tecnica e industriale per la joint venture con Invitalia, ed accettiamo di essere diluiti al rango di azionisti di minoranza”. 

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