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Ex Ilva, il Decreto Milleproroghe modifica la destinazione delle somme destinate alle bonifiche

“Chiedo a tutti i parlamentari pugliesi di fermare questa involuzione. La parola decarbonizzazione non può essere la foglia di fico per Acciaierie d’Italia. Stiamo assistendo ad un nuovo saccheggio della nostra terra. Così non ci sarà affatto futuro per l’ex Ilva e la città continuerà a resistere, è bene che il Governo abbia questa consapevolezza”. Lo afferma l’ex sindaco di Taranto Rinaldo Melucci in merito alla decisione contenuta nel decreto Milleproroghe che riguarda lo stabilimento Acciaierie d’Italia, e che modifica la destinazione di somme destinate alle bonifiche.
“Come si può pensare di escludere le leve finanziarie del Pnrr dalla riconversione dell’ex Ilva? Come si può credere che ci beviamo ancora la teoria che quel denaro, che era destinato alle bonifiche per atto del Tribunale di Milano, non venga impiegato per i comodi e le contingenze dell’azienda, senza alcun piano industriale alla base che sia condiviso con la comunità e sia di garanzia per tutti? E che ne sarà degli interventi a Leucaspide, alle cosiddette collinette ecologiche, al Mar Piccolo, della sorte dei lavoratori dell’Ilva in As?. – è il commento di Melucci – E come se ci dicessero che per noi deve valere solo e sempre l’odioso ricatto siderurgico. Sembra un drammatico gioco dell’oca, per l’incapacità del Governo di assumere scelte decisive, urgenti, che conservino la priorità della salute dei tarantini. Come pensa il Governo dei migliori – conclude – di aggirare le ferree regole dell’Ue sugli aiuti di Stato?”.

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