CronacaPuglia

Faeto “cuore” della rinascita delle aree interne italiane

Il prossimo 3 gennaio 2025, il borgo di Faeto, incastonato tra i Monti Dauni, sarà teatro di un evento di straordinaria importanza per il futuro delle aree interne italiane. Il Coordinamento Nazionale Piccoli Comuni Italiani e il Comune di Faeto hanno organizzato un convegno che non è solo un momento di riflessione, ma un vero e proprio atto politico e culturale. In questa occasione sarà lanciata la proposta di Legislazione Differenziata per i piccoli comuni dell’Appennino e delle Alpi, un progetto ambizioso e necessario che mira a ridare centralità e dignità a territori troppo spesso dimenticati.

Il convegno vedrà la partecipazione di esponenti politici, accademici e amministratori locali che condivideranno le loro visioni e proposte per un futuro diverso. Tra gli interventi spiccano quelli di Gianfilippo Mignogna, che parlerà dell’importanza dell’ospitalità come motore di crescita, di Nico Catalano, che presenterà il suo libro “Essere Puglia”, e di Antonio Salandra, con un intervento dedicato all’Appennino come cuore green d’Italia. Il momento centrale sarà affidato a Virgilio Caivano, portavoce del Coordinamento Nazionale Piccoli Comuni Italiani, che illustrerà i dettagli e le prospettive della proposta di legislazione differenziata.

Ad arricchire il dibattito saranno i saluti istituzionali di figure di rilievo, tra cui Michele Pavia, sindaco di Faeto, Stefano Romanazzi, Console Onorario di Francia a Bari, Maria Giannini, sindaco di Celle di San Vito, e Pasquale Marchese, presidente dell’Area Interna Monti Dauni. A coordinare i lavori sarà Alessandro Gisoldi, esperto di comunicazione e organizzazione eventi.

Virgilio Caivano: una battaglia che parte dai Monti Dauni
Virgilio Caivano, leader storico del Coordinamento, torna a rilanciare una sfida iniziata esattamente 25 anni fa. “Il 12 gennaio 2000, da Celle di San Vito, abbiamo lanciato la proposta di una legge nazionale per i piccoli comuni italiani. Era considerata un’utopia, eppure ce l’abbiamo fatta. Oggi, con la stessa determinazione, ripartiamo da Faeto per proporre una legislazione differenziata, un nuovo modello che dia risposte concrete e sostenibili ai bisogni delle aree interne.”

Una visione per il futuro delle aree interne
La proposta di legislazione differenziata nasce dalla necessità di superare il divario sempre più marcato tra aree interne e metropolitane. “Negli ultimi anni – spiega Caivano – il gap tra Appennino e città si è fatto incolmabile, proprio come quello tra Nord e Sud. Le regole attuali favoriscono esclusivamente le grandi aree metropolitane, lasciando le periferie e i piccoli borghi in uno stato di abbandono.”

Tra le priorità della legislazione differenziata spicca la sanità territoriale, considerata un diritto costituzionale imprescindibile. “Il medico di famiglia e l’infermiere di comunità devono tornare al centro del sistema sanitario nelle aree interne. Non possiamo più accettare che i cittadini dell’Appennino e delle Alpi siano trattati come numeri in un calcolo costi-benefici. Se il diritto alla salute dipende dal numero degli assistiti, è evidente che per i piccoli comuni non c’è partita.”

Sanità, acqua, istruzione e mobilità: i pilastri della proposta
La proposta non si limita al tema sanitario, ma abbraccia una visione più ampia. L’acqua, bene comune, deve essere gestita con criteri che tutelino le comunità locali. L’istruzione, troppo spesso penalizzata nelle aree interne, richiede un intervento urgente per garantire scuole aperte e funzionanti anche nei borghi più piccoli. Infine, la mobilità sociale deve essere rilanciata con investimenti infrastrutturali e politiche che favoriscano l’accessibilità.

Un piano ambizioso e concreto
Caivano propone un vero e proprio Piano Adriano Olivetti, un progetto ventennale che preveda deroghe ai vincoli burocratici e investimenti mirati per rilanciare le aree interne. “All’Appennino italiano e alla corona alpina serve una ‘Cassa per l’Appennino’, una sorta di nuova Cassa per il Mezzogiorno, ma moderna, efficace e orientata alla valorizzazione della più grande area verde d’Europa. È necessario ripensare la governance, svincolandola dalle Regioni, che ormai si limitano a gestire la spesa senza una visione strategica per i territori.”

Un richiamo all’orgoglio e alla comunità
Non manca un appello al senso di comunità e di appartenenza. “Come 25 anni fa, ci ritroviamo a combattere contro scetticismi e indifferenza. Ma sono certo che, ancora una volta, riusciremo a centrare l’obiettivo. La legislazione differenziata non è un privilegio, ma una necessità per garantire un futuro a questi territori e alle persone che li abitano.”

L’evento di Faeto sarà solo il primo passo di un tour nazionale che toccherà i principali borghi italiani, portando avanti una battaglia politica e culturale che punta a trasformare il destino delle aree interne in un’opportunità di crescita e sviluppo.

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