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FC Matera fuori dal calcio professionistico

Il Matera per trentamila euro è fuori dal Campionato di Serie C2. E’ un’amarezza che prende quanti hanno operato assiduamente e sino ad oggi per cercare di mettere insieme il puzzle degli imprenditori, della gente comune, per mettere insieme quella somma di 160 mila euro che mancavano quale differenza rispetto alla somma stanziata dall’imprenditore Nicola Benedetto (160 mila euro). Ne parliamo con il presidente Tommaso Perniola, che è stato preso da pressione in conseguenza del tempo anche breve che stava portando alla definizione di un quadro finanziario economico che si chiama fideiussione. Con Perniola abbiamo un quadro generale di cosa non è andato, cosa non ha funzionato, le ragioni che hanno portato al risultato di dire addio al calcio professionistico da parte di una città che si sta facendo una notevole pubblicità per portarsi alla candidatura di Capitale Europea della cultura. Noi aggiungiamo che cultura è tutto quello che porta ad aumentare il valore interno della città per essere considerata tale. Il calcio, sport popolare, è parte integrante della città come tutte le manifestazioni ad essa correlate. E’ espressione anche di una volontà generalizzata. Iniziamo una serie di domande con Perniola pur sapendo che la sua pacata risposta deriva dal rispetto altrui e personalmente non da mai addosso a nessuno.

Perniola, vuole riassumere il perché si è fuori dal Campionato di Seconda Divisione?

“Siamo fuori perché, alla fine, ci vuole un capofila per reggere la situazione. Siamo fuori per trentamila euro, e comunque, devo ringraziare tutte le persone che hanno partecipato alla corsa per giungere alla somma per la fidejussione. La nostra realtà è questa e non ci sono le condizioni che ti portano alla soluzione del problema. Non devo additare nessuno perché, come sempre, ho trovato la disponibilità del sindaco Adduce e quelli che si sono presi l’impegno per risolvere il problema. Forse qualcuno non credeva che avremmo potuto trovarla la soluzione. E questo perché si parla soltanto. Quando si è dentro, si capisce che molta gente non arriva a fine mese, e ognuno pensa a se stesso perché ha la famiglia alle spalle e deve far quadrare il bilancio familiare. La responsabilità può cadere su chi ha la possibilità per partecipare alla soluzione e non ha fatto nulla per evitare che il Matera non si iscrivesse alla C2. Non devo biasimare nessuno. Devo, ripeto, ringraziare le persone che sono state vicine anche e soprattutto moralmente per sostenerci”.

Perniola, cosa diciamo a Nicola Benedetto che ha dato la sua piena disponibilità a mettere la somma di 140 mila euro?

“Devo ringraziare e dare atto a Nicola Benedetto che ha fatto la sua parte”

Adesso, presidente, cosa c’è di fronte al Matera?

“Non lo so ancora e non so dirlo. Per quello che ho vissuto in questo momento, posso dire che in altre realtà avrebbero fatto, come si dice, carte false per rimanere in Serie C2. Qui da noi si aspetta che siamo gli altri a risolvere il problema e nessuno ha preso la situazione a cuore. E mi riferisco a persone che possono e non hanno fatto nulla. Molti, invece, nel loro piccolo hanno dimostrato di esserci. A Muscaridola non si può dire nulla. Si è messo a disposizione in prima persona, come altri che come lui hanno operato per il bene del Matera”

Sulla realtà di oggi si torna a parlare e il presidente considera una cosa importante: “Sulla base di quello che si è visto anche da noi in Basilicata e vedi Melfi, hanno risolto il problema con coesione. Forse la nostra città è in un momento di apatia, abulia. Non so definirla. Una cosa è certa: perdiamo una professionalità calcistica per pochi euro. Trentamila per la precisione, che è la somma mancante”

Presidente quello che si è detto mentre lei cercava soluzioni, che una volta che il Matera avesse risolto il problema fideiussione, non c’era alcun programma. E’ così?

“Assolutamente no. Io ho fatto un campionato precedente con un bilancio alla pari e senza sponsor. Ho saputo gestire nel migliore dei modi nonostante la partenza ad handicap con gli abbonamenti per partecipare al ripescaggio, la tessera del tifoso. E questo secondo campionato sarebbe stato semplicissimo da gestire. Avevo programmato il tutto pensando anche ad introiti maggiori, e per il fatto di avere acquisito una maggiore esperienza”

Tra l’altro, quest’anno il Matera ha giocatori di sua proprietà?

“Certo. Dispiace tantissimo perché quest’anno avevamo un gruppo di giocatori che erano sotto osservatori di gente di Serie A e B. Avevamo messo su una scuola calcio, affiliata e che a Matera non si vedeva da anni. IL dato di fatto è che per pochi spiccioli andiamo a perdere tanto. E questo fa rabbia. Tutti si ponevano il problema di cosa succederà dopo al Matera. Nessuno ha valutato che l’anno prossimo, nella ristrutturazione del Campionato, ci saremmo ritrovati in Serie C direttamente e automaticamente insieme alle sessanta squadre. Sicuramente tra le tante persone che erano in attesa, che stavano a guardare alla finestra qualcuno ha remato contro, come dire che la fidejussione l’avrebbe pagata la Cementeria, Qualcuno ha pensato che ci sarebbe stato, anche quest’anno il “Fesso” di turno. Bisogna fare, invece, solo un plauso a chi ha messo i quattrini. Per fare calcio occorrono una ventina di persone che mettano equamente le stesse somme. Invece si aspetta sempre il “fesso” di turno”.

Matera è una città particolare a riguardo?

“Non capisco quel è la goduria di questa città di fronte ad una situazione del genere. Bisogna capire, invece che avere una squadra professionistica è un valore aggiunto ed è un vanto per la città e quindi di tutti”

Matera candidata a capitale Europea, la lascia perplesso?

“Si parla tanto e non si capisce che il calcio porta all’apparire, alla pubblicità. E’ veicolo di comunicazione e di aggregazione. Oggi, perché il Matera è fuori dal Campionato avremo di sicuro un exploit. Se ne parlerà per tre giorni e poi tutto finisce. Invece, stando dentro il Campionato c’è continuità”

Un bilancio personale?

“Sono stati quattro anni di sacrifici, di amarezza, di gioia, litigi per cose non condivise e , al momento in cui ci sei vicino alla soluzione, ti trovi con il c… per terra. Dispiace per i tifosi che sono quelli che seguono il Matera nella buona e nella cattiva”.

Presidente in questa chiusura cosa accadrà da domani (oggi, ndr) del Matera?

“Personalmente sono stato in tutto questo periodo sotto pressione. Ho bisogno di trovare una settimana di tranquillità. Poi avremo modo di parlare, di vedere”

Carlo Abbatino

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