FCA, Tancredi e Giordano (Ugl): ”Opportunità fondamentale per l’intera regione”
“Politica, istituzioni, parti sociali e imprese della Basilicata devono difendere il mondo Fiat che rappresenta una opportunità fondamentale per un comparto, quello automotive, che è determinate per l’economia lucana e non solo. Il progetto delle FCA è realtà, un programma ambizioso dove l’Ugl Basilicata collaborerà attivamente”. Lo dichiarano i segretari regionali dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano per i quali, “Fiat non ha mai scherzato, lo dimostrano gli investimenti e 1.500 assunzioni alla Sata e con il conseguente incremento occupazionale, che potrebbe essere di pari entità, anche nelle aziende dell’indotto. E’ chiaro che se l’azienda ha promesso e messo del suo, realizzando investimenti straordinari ma soprattutto mettendo in atto una chiara e lungimirante politica industriale e finanziaria, la politica regionale è stata dormiente. Mentre Fiat corre e stupisce tutti nel mondo con investimenti speciali nella nostra Regione, noi ancora siamo fermi al punto di capire quali sono ad esempio le esigenze a livello infrastrutturale. Per l’Ugl – continuano i segretari – una delle opere più importanti dello scrittore Carlo Levi, nel suo trascorso lucano, fu ‘ Cristo si è fermato ad Eboli’. Non a caso in Basilicata, spesso viene evocata questa citazione, per denunciare situazioni di abbandono e di degrado. Ma mai si pensava che questo termine sarebbe calzato a pennello anche nei riguardi della Basilicata. Entrando nella Sata di Melfi ci si potrebbe pranzare per terra, un immagine perfetta degna delle migliori strutture di ultima generazione per la costruzione di manufatti. Fuori dai cancelli, terra di nessuno ( Cristo si è fermato ad Eboli) : al cambio turno, sembra di assistere ad una di quelle sequenze di film muti, risalente all’epoca di Charlie Chaplin. Tutti vanno, tutti si muovo in un disordine urbano, spesso si trasforma in incidenti, e tamponamenti tra gli stessi dipendenti. Ma ciò che ci preoccupa maggiormente, è lo stato di totale abbandono dei tanti Km della rete viaria che bisogna percorrere per raggiungere la zona di S. Nicola di Melfi: noi pendolari che giornalmente ci rechiamo a Melfi – continuano Tancredi e Giordano – registriamo un bollettino da guerra con morti e feriti tutti i giorni. Con Sata che rimane lo stabilimento con la produzione Fiat più importante in Italia e nel mondo, la governance lucana non si è mai degnata di interfacciarsi con FCA e con le aziende dell’indotto industriale per conoscere a fondo, ai fini di un eventuale intervento, le esigenze dell’industria e del territorio in un momento particolare dell’economia lucana. Abbiamo sempre sostenuto come Ugl che i vari ed innumerevoli protocolli d’intesa sottoscritti per la tutela e la salvaguardia della viabilità nella regione, oltre a servire per sola e meramente visibilità propagandistica ed elettorale, fossero discriminatori perché hanno sempre, inspiegabilmente e senza alcuna motivazione plausibile non incluso tante aree della Basilicata soprattutto per i lavoratori della Fiat SATA, dello stabilimento Barilla di Melfi e per tutti coloro che lavorano nell’indotto, e per chi frequenta l’Università di Basilicata da e per Matera. Allora giusto convocare urgente un altro tavolo tecnico – concludono Giordano e Tancredi – che sarà utile e necessario, dove fin’ora, l’Ugl Basilicata chiede di farne parte perché in un processo di questa notevole e grande natura. Lo stabilimento FCA lucano è protagonista in tutto il mondo, noi vogliamo dare un costruttivo e collaborativo sostegno da subito con la piena disponibilità sulle basi di un confronto al fine di tutelare produzione e occupazione rimarcando che quello che l’azienda ha fatto, con investimenti straordinari in una logica, chiara e finanziaria, ha cambiato profondamente il mercato del lavoro, soprattutto quello automobilistico, imponendo la necessità di aprire una fase nuova, dove ciascuna parte in causa e per quanto di sua competenza, deve compiere lo sforzo epocale per ricercare una nuova forma di dialogo, rinunciando a posizioni preconcette o a sterili arroccamenti su posizioni precostituite e ormai obsolete”.