Fca, Ugl:” Aprire un tavolo negoziale sul lavoro”
“L’Ugl Metalmeccanici della Basilicata esprime forte preoccupazione e rammarico per ciò che potrebbe avvenire in Fca: non siamo sul piede di guerra ma siamo vigili ammiratori di ciò che il futuro lavorativo potrebbe preservarci, giacché a Melfi si stanno aggiungendo settimane di cigo coinvolgendo soprattutto tutti i lavoratori interessati sulla linea produzione Punto”. Lo affermano Giuseppe Palumbo, segretario provinciale dell’Ugl Potenza e Costanzo Florance, segretaria regionale dell’Ugl Basilicata Metalmeccanici.
“Serve urgente una politica sindacale industriale a tutela del nostro territorio che si proietti a difesa del lavoro e dell’occupazione in Basilicata ridando speranza, con punti d’incontro e dialogo, al futuro lavorativo che deve essere sistema cardine e di riferimento per le future relazioni tra sindacato e lo stabilimento Fca Melfi ed il suo indotto ad esso collegato. Certamente non sarà l’Ugl ad esasperare gli animi o a creare confusione ma opportuno adesso è, sottoporsi ad un confronto civile e realistico avendo chiara la consapevolezza che si parla dell’intero periodo di cigo, pur avendo la necessita di adeguare i flussi produttivi alla domanda di mercato. A Fca – aggiungono i segretari – diciamo di aprire da subito un tavolo negoziale sul lavoro nella fabbrica automobilistica del Vulture Melfese dando l’Ugl, la massima disponibilità a trovare una soluzione che premi tutti, forti nella consapevolezza che è nostro interesse lavorare, lavorare bene e per tutta la produzione di Melfi. L’Ugl ancora oggi rivede e plaude per l’andamento che fa proseguire la crescita delle vendite di Fca. E la voce grossa la fa Melfi con il marchio Jeep. A ottobre il gruppo ha immatricolato 75.100 nuove auto, evidenziando una crescita del 6,6 per cento, valore superiore a quello ottenuto dal mercato (-0,3 per cento). A sostenere il risultato anche la buona performance dell’Italia, tra i pochi maggiori mercati in cui le immatricolazioni sono cresciute. Allora forti di ciò, il futuro del sito di Melfi và garantito, l’Ugl – concludono i segretari metalmeccanici Ugl, Palumbo e Costanzo – sì è assunta la responsabilità di firmare accordi, a volte anche impopolari pur di non consentire al lingotto di trovare scusanze per non continuare ad investire in Italia”.
Secondo me questo modo di proporsi, al di la che la Punto abbia finito il suo ciclo di vita, tale per cui o le persone le lasci a casa o stanno in cassa integrazione, non mi sembra un modo velleitario di proporsi. Quindi ci sta. Va tenuto conto e l’Ugl credo lo sappia, che certe transizioni non si risolvono con la bacchetta magica e in poco tempo. Io che di fatto pago con i miei contributi la cassa integrazione non mi ossessiono. Sempre sperando che FCA faccia quel che deve: come del resto pare evidente come lo stia dimostrando.