Federparchi Basilicata su Parco del Vulture
La Regione Basilicata ha svolto un grande lavoro per i parchi, Federparchi Basilicata sottolinea la positiva scelta della Regione di puntare di più sulla tutela e salvaguardia del territorio con l’istituzione di nuove aree protette, sul Vulture ma anche in altre realtà importanti, come dimostra anche il percorso istitutivo in itinere del Parco dei Calanchi. Federparchi Basilicata esprime, però, forti preoccupazioni sulla proposta di perimetrazione che si va delineando per l’istituendo Parco Regionale del Vulture, come emerge in un’apposita riunione tenutasi il 16 Marzo a Potenza in merito all’esame del disegno di legge approvato recentemente dalla Giunta Regionale.
La perplessità di Federparchi, che raggruppa oltre i quattro Parchi lucani anche le associazioni ambientaliste più rappresentative del territorio lucano, riguarda essenzialmente la strana perimetrazione proposta, piena di aree discontinue e non collegate tra loro, nonché con aree di massima tutela direttamente al confine dell’area protetta. Queste questioni non sono state tecnicamente analizzate ma fanno pensare ad un confine disegnato da forzature locali.
Ad una attenta lettura si nota in tutta evidenza la mancanza di continuità ambientale e dei corridoi ecologici che devono caratterizzare il territorio di un’area protetta, così come era nella bozza originaria della proposta depositata agli atti dell’Assessorato all’Ambiente – Ufficio Parchi della Regione
“Così com’è delineato –ha detto Domenico Totaro, presidente di Federparchi Basilicata e del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese- il Parco perde la sua omogeneità ambientale configurandosi come sommatoria di aree di elevato valore ambientale non connesse tra loro: il risultato finale sarebbe un parco ad elevata frammentazione ecologica, di difficile gestione e controllo, esattamente il contrario di quello che dovrebbe essere un’area parco”.
L’appello di Fedeparchi alle Istituzioni competenti, è che non devono prevalere, pur nel rispetto della autonomia delle singole amministrazioni, logiche ed interessi particolari. Non bisogna più guardare ai parchi come limiti e portatori di vincoli, ma quali strumenti importanti di governance del territorio, dotarsene, ove ricorrono le condizioni, con convinzione e partecipazione dei cittadini, per poter costruire, nel rispetto e nella tutela delle ricchezze ambientali, nuove opportunità e occasioni di crescita e di sviluppo sostenibile.
Federparchi sottolinea la positività del momento storico per la realizzazione del parco, che vede su questo fronte oltre le amministrazioni locali ampi strati di forze economiche e sociali a sottolineare l’importanza strategica dell’area protetta del Vulture, ricca di biodiversità e di prodotti agroalimentari di eccellenza, momento positivo che va però coniugato, senza deroga alcuna, con i principi fondamentali che le autorità scientifiche indicano nella costruzione di un’area protetta.
La scelta dell’area protetta assieme a tutta la complessa ma significativa rete ecologica (Rete Natura 2000) dell’area Nord della regione consentirà inoltre agli operatori e alle pubbliche amministrazioni di ottenere premialità sulle misure ambientali previste dalla Regione nella nuova programmazione sia del PSR che del PO, fattore non meno importante per un serio rilancio economico delle aree interessate.
L’augurio di Federparchi è che una valutazione più attenta e serena delle Istituzioni decisorie possa portare alla definizione di un parco che, nel solco della missione di salvaguardia e tutela dei valori ambientali, possa diventare un valido strumento di crescita e di sviluppo delle popolazioni interessate.”