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FeNASP, lettera aperta al Presidente De Filippo, giunta e consiglieri

“La FeNASP (Federazione Nazionale Aziende Sanitarie Private) Basilicata, che rappresenta strutture ambulatoriali eroganti prestazioni di FKT a carico del SSR, nonché oltre settanta dipendenti assunti a tempo indeterminato e decine di liberi professionisti, da sempre ha fatto dell’ “autentica” moralizzazione un cavallo di battaglia per cui i toni entusiastici che provengono a giorni alterni, dal Palazzo Regionale della Politica della Salute specie sul “ virtuosismo “ e sul risanamento della spesa sanitaria, non possono che preoccuparla”. E’ quanto scrive la presidente della FeNASP Antonia Losacco in una lettera aperta indirizzata al Presidente della Regione Vito De Filippo, alla Giunta e a tutti i consiglieri regionali, aggiungendo: “Noi cittadini sogniamo una regione governata da politici attenti, accorti e sensibili ai problemi di tutti allo stesso modo ma, da cinque anni la crisi economica ci attanaglia, la maggior parte delle persone non riesce ad arrivare alla terza settimana, padri e madri in cassa integrazione o licenziati, giovani che non trovano lavoro, una famiglia su sette rinuncia a curarsi e sembra che tutto questo non interessi a nessuno”.

“E’ notizia di non molto tempo fa, che l’assessore Martorano annuncia il risanamento della Sanità Lucana con la riduzione del disavanzo del 69%. La FeNASP – è scritto ancora nella lettera – non si stancherà di denunciare che i tagli alle strutture sanitarie private accreditate di specialistica ambulatoriale, necessari a fare “virtuosismo” sono una vera e propria prevaricazione anche se in apparenza è tutto legittimo, perché prodotto con leggi! La Regione Basilicata nel 2011 con la L.R. 17/2011 e successivamente con la L.R. 16/2012 ha inteso applicare tagli lineari e nonostante l’enormità dei consistenti tagli, le Strutture da sempre corrette e leali al SSR hanno continuato ad erogare prestazioni con qualità e senza licenziare gli operatori, con dei Tetti che per alcune strutture, tagli su tagli, si sono ridotti all’osso. In ultimo, l’adozione della delibera regionale n. 25/2013 impone ai Direttori Generali di non assegnare i risparmi di settore che potrebbero verificarsi, per cui non vi è più la prospettiva di vedersi legittimamente riconosciute, anche se se in minor misura, le prestazioni rese oltre il budget con il risparmio di settore previsto dall’art.7 della DGR 689/2007. I Direttori Generali e i funzionari del Dipartimento Salute, attribuiscono a tale delibera un valore retroattivo, per cui si rifiutano di riconoscere tale risparmio per gli anni passati, per gli anni cioè in cui tale delibera non esisteva, trasgredendo al principio della non retroattività della legge.

I nostri Amministratori – è scritto ancora nella lettera – non possono continuare ad applaudire lo slogan di una Sanità Lucana virtuosa: Servizi buoni a Costi bassi, perchè ciò vuol dire continuare a sfruttare le Strutture che operano correttamente nel Sistema con scarsa remunerazione delle prestazioni, tariffe bloccate dal 1996, tagli lineari applicati su contratti in vigore con leggi di assestamento di bilancio in nome della spendig review, esosi ticket che i cittadini sono costretti a pagare e blocco dei budget fino al 2014. Le argomentazioni esplicitate nei pochissimi incontri avvenuti al Dipartimento Salute della Regione, le reiterate lettere all’assessore Martorano, i numerosi appelli ai politici, tutto improntato a logica e buon senso e finalizzato ad evitare tensioni e a debellare il pregiudizio del privato che abusa, a sostegno invece della necessità di interventi costruttivi purtroppo non ha trovato risposta. E che dire dell’impegno solenne assunto dall’Assessore Martorano, nell’incontro del 18 Ottobre 2012, allo scopo di definire le problematiche della Specialistica Ambulatoriale e più nello specifico dei Centri di Fisioterapia?

Si insiste a “PUNIRE“ chi osserva le regole, chi opera bene, chi paga copiose tasse, chi si adegua costantemente ai requisiti stringenti che la Regione richiede in tema di accreditamenti e contratti e si continua ad “AGIRE” sui cittadini con privazioni assurde ed inutili”. Sicuramente attribuiamo il mancato seguito ai tanti impegni che gravano sull’assessore, tra cui la “vicenda Don Uva” ma, in ogni modo chi ha responsabilità Istituzionali e si impegna a fare delle cose, deve poi onorare gli annunci. L’attenzione istituzionale e politica si esaurisce al Don Uva o, come pure accade da tempo, ai problemi dei Centri Aias, persino la parte sindacale concentra ogni attenzione sul personale del Don Uva o delle AIAS come se i dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate non avessero gli stessi diritti o fossero figli di un Dio minore.

FeNASP non abbassa la guardia per la difesa e la tutela delle strutture, degli assistiti e dei propri operatori, i Centri di Fisioterapia non possono essere più trascurati o peggio dimenticati, il settore ha bisogno di interventi concreti ed immediati per superare lo stato di disagio più volte denunciato.

Poiché noi continuiamo a sostenere che se un Patto sulla Salute deve essere, perché lo sia davvero, ha bisogno dell’ascolto di quanti la Sanità la vivono tutti i giorni sul campo, a questo punto attendiamo che dal Consiglio Regionale ci facciano sapere cosa ne pensano e soprattutto se è politicamente ed eticamente corretto l’atteggiamento che il Dipartimento Salute ha assunto ormai da molto tempo e se continuare a tollerare chi nei fatti ignora i problemi sollevati dalle aziende erogatrici dei servizi per la cura e la salute dei cittadini.

La FeNASP Basilicata è disponibile a trovare soluzioni e individuare insieme strumenti di collaborazione concreta per tutelare i pazienti, gli operatori nonché contribuire ad assicurare il diritto alla salute costituzionalmente garantito dall’art 32 della Costituzione e non certo per aumentare il proprio profitto. Riteniamo di essere partners accreditati e autorevoli, piccoli in termini di spesa ma grandi in termini di risparmio e per tutte queste ragioni al fine di presentare denunce e proposte, nella prima metà del mese di giugno terremo delle manifestazioni denominate, “Porte Aperte presso Strutture di eccellenza privata”, allo scopo di sensibilizzare gli utenti e di rivendicare impegni concreti a breve e medio termine da parte dei politici e degli interlocutori istituzionali”.

 

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