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Ferrosud, tutto fermo

“Ad un mese dall’incontro presso la Regione Basilicata, in occasione del quale c’è stata la presentazione di un fatidico ‘piano di gestione’ da parte dell’azienda Ferrosud con la relativa accettazione dei sindacati più rappresentativi in tale azienda della proroga per sei mesi della cassa integrazione, niente di più è stato fatto, tutto è rimasto fermo. Oggi coloro che fortemente hanno sbandierato, impedendo più volte all’UGL di parteciparvi, che tutto fosse risolvibile con il loro intervento, si fermano ad un paradosso facendo il ‘mea culpa’ ed accorgendosi solo ora che il Gruppo Mancini dall’imprenditore Pietro Mancini, ha deluso le aspettative del territorio e soprattutto, ha sprecato risorse e commesse in uno stabilimento che è stato per anni vanto e lustro dell’industria ferroviaria italiana”.

Lo dichiarano in una nota il segretario regionale dell’UGL Basilicata metalmeccanici ed il segretario provinciale dell’UGL di Matera, Giuseppe Giordano e Luigi D’Amico aggiungendo che “vorremmo ricordare, lo stabilimento Ferrosud di Matera, originariamente del Gruppo Ansaldo Breda, da oltre 40 anni produce carrozze ferroviarie e costituisce un importante presidio produttivo che ha dato occupazione fino a 800 lavoratori. Ora, per l’UGL, l’iniziativa del sindaco Adduce è l’unica via d’uscita, avvenga la convocazione immediata di un incontro presso il Mise, con la necessaria partecipazione di Ansaldo Breda, per definire un percorso certo finalizzato a riportare tutti i lavoratori in produzione garantendo gli impegni assunti considerata ormai chiusa la fase del Gruppo Mancini. La Regione Basilicata, inoltre, non deve assolutamente cedere alle promesse dell’azienda. Il Governo partecipi assumendo le iniziative necessarie a sbloccare la situazione per portarla finalmente ad un piano industriale chiesto da tempo così allontanando la grande preoccupazione per il destino dello stabilimento Ferrosud e dei lavoratori. La cassa integrazione terminerà dopo l’estate: è necessario, e non è più rinviabile, attivare insieme ogni utile iniziativa atta a salvare l’azienda e i posti di lavoro. L’UGL come sempre – proseguono i segretari – danno la massima disponibilità a collaborare nell’affrontare subito e concretamente tale grave situazione ma ciò che si fin’ora si è consumato con ambigue posizioni assunte dalla proprietà, creditori ed una parte di sindacato, fanno si che il giudizio della UGL sugli impegni presi, non sono più fortemente credibili ed attendibili. Riteniamo che – concludono D’Amico e Giordano – è giunto il momento che tutti i protagonisti che negli anni passati hanno gestito l’industria Ferrosud di Matera, azienda fiore all’occhiello della Città dei sassi, oggi facciano seriamente e responsabilmente il ‘mea culpa’ perché non hanno saputo affrontare e risolvere tale vicenda con la dovuta incisiva determinazione del caso facendola arrivare ad uno stato comatoso e compromettendo il futuro di 144 famiglie mettendole al lastrico della disperazione per non saper ancora, ora che la cig terminerà, quale sarà il loro destino”.

Ufficio Stampa UGL Basilicata

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