Fiat, in arrivo 17 nuovi modelli
Il segretario nazionale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, nel corso dell’assemblea nazionale dei delegati Fim Cisl del gruppo Fiat in corso a Roma ha detto che “nel 2007 si immatricolavano in europa 16 milioni di vetture, in 5 anni di crisi c’è stata una flessione di 4 milioni di vetture. Sul mercato italiano la situazione è stata anche peggiore, con un calo del 50% delle immatricolazioni è in questa situazione, che siamo riusciti a fare accordi e portare investimenti in Italia. Oggi finalmente chiudiamo una fase e ne apriamo una nuova fatta di prospettive e futuro. Bisogna ricordarlo sempre, è stato solo grazie alla nostra strategia sindacale e agli accordi che Fiat ha portato investimenti per 4.6 miliardi in Italia, il più grosso investimento fatto nel Paese in questi anni di crisi”.
Uliano ha aggiunto che “diciassette saranno i nuovi prodotti che verranno costruiti in Italia, tra il 2013 e il 2016, che permetteranno di aggredire i mercati fuori dall’Italia e dall’Europa. Un rilancio basato su prodotti trasformati in veri e propri marchi come Cinquecento, Alfa Romeo, Maserati ai quali vanno ad aggiungersi la Panda. Parte così l’investimento di Melfi con la 500X e il mini suv a marchio Jeep. Quello di Grugliasco con Maserati Quattroporte e la Ghibli, Modena con AlfaC4. Il lancio del nuovoDucato in Sevel e la nascita del polo del lusso torinese con il suv Maserati levante a cui seguirà subito un nuovo modello. Gli stabilimenti italiani vedranno nascere quindi, nei prossimi due anni, cinque nuove Alfa Romeo, due Maserati, a cui si aggiungeranno nel 2016 due nuovi modelli Alfa e uno Maserati. L’obiettivo è la piena occupazione e il pieno regime delle produzioni”.
“Crediamo che possa esserci futuro per l’industria dell’auto nel nostro Paese, per questo oggi abbiamo presentato ai trecentocinquanta delegati Fiat provenienti da tutt’Italia un piano di formazione dedicato a tutte le Rsa dei siti Fiat, un investimento organizzativo, sulle capacità, le abilità e l’identità, per migliorare il rapporto associativo con i nostri iscritti e con i lavoratori”, ha concluso Uliano.