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Fiat, Zenga:”Pronti a discutere di Melfi”

“Le parole di Marchionne sono scontate, ma le relazioni industriali si fanno coi sindacati non sui giornali”. Questo il commento a caldo del segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga, alle parole di Marchionne nell’intervista concessa al quotidiano La Repubblica. Parole che arrivano alla vigilia dell’esecutivo nazionale della Fim, in programma ad Amelia (TR) da domani a venerdì, che avrà all’ordine del giorno proprio gli ultimi sviluppi della vicenda Fiat, in vista anche del nuovo incontro con Federmeccanica sul contratto specifico per il settore auto fissato per lunedì 24 gennaio.

“È evidente che da Pomigliano ad oggi – continua Zenga – lo scenario è completamente cambiato e per responsabilità di chi ha scelto di radicalizzare il confronto per necessità di natura politica. Più che estendere il modello Mirafiori a Melfi mi sembra che stia accadendo l’esatto contrario: è la Sata di Melfi che per produttività e organizzazione del lavoro si sta imponendo come modello industriale per tutto il gruppo Fiat”. E chi, come la Fiom, attacca l’accordo di Mirafiori sulla clausola che limiterebbe lo sciopero, Zenga risponde: “La Fiom come al solito racconta bugie per giustificare il suo fallimento. L’impegno dei sindacati a non proclamare lo sciopero riguarda solo il punto dell’accordo relativo allo straordinario, del resto sarebbe ben strano concordare una cosa e poi fare l’esatto opposto. Siccome siamo gente seria, siamo abituati a rispettare i patti che firmiamo”.

Zenga accoglie infine positivamente l’apertura di Marchionne sulla partecipazione agli utili da parte dei lavoratori. “Se la Fiat guadagna non è perché Marchionne è il più bravo della classe, ma perché sulle catene di montaggio c’è gente che lavora e sa fare bene il proprio mestiere, e che merita, perciò, un riconoscimento economico sostanzioso. Noi della Fim non abbiamo tabù, né cambiali politiche da onorare, per cui siamo pronti a discutere di tutto, anche di rappresentanza sindacale, purché nel piatto della bilancia ci siano investimenti, nuovi modelli e nuova occupazione. Se Marchionne accetta lo scambio tra produttività, salario e lavoro – conclude il segretario della Fim – noi siamo pronti a sederci al tavolo pure domani mattina”.

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