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Filcams CGIL e Uiltucs Basilicata denunciano: ”Screening oncologici fermi”

“Il grave ritardo nel garantire lo screening oncologico di colon retto e cervico uterino sul territorio lucano è l’evidente dimostrazione di un’ingiustificabile lentezza che rischia di essere pagata a caro prezzo da quei cittadini lucani a cui la prevenzione potrebbe salvare la vita. A ciò si aggiunge la non meno preoccupante condizione dei lavoratori impiegati in tali servizi e che aspettano di tornare all’occupazione. Chiediamo, ancora una volta, all’Asp ed all’Asm di agire al più presto senza perdere altro tempo”. Lo sottolineano i segretari generali di Filcams Cgil Potenza Michele Sannazzaro e Uiltucs Basilicata Donato Rosa che ricordano come l’Asp ed all’Asm non abbiano ancora assicurato alla società Fora di poter eseguire gli screening nelle 49 sedi individuate sul territorio regionale avendo la certezza, da parte delle aziende sanitarie, di vedere assicurate tutte le attività necessarie al rispetto delle norme anticontagio, come le procedure pre-triage.

“Dopo il lockdown, infatti, sono potuti ripartire solo gli screening mammografici che si possono effettuare in appositi camper mentre per le altre visite -hanno spiegato Sannazzaro e Rosa- è necessario avere una sede. A distanza di mesi dallo stop, dopo diverse riunioni con la Regione e la società Fora e nonostante la recente comunicazione inviata lo scorso 23 ottobre dal direttore generale del Dipartimento salute della Regione Basilicata Vincenzo Esposito ai direttori generali ed ai direttori sanitari di Asp e Asm, tutto è ancora fermo. Cosa si aspetta? Quanto difficile sia trovare una soluzione non importa perché la salute va tutelata a tutti i costi”.

I segretari di Filcams Cgil e Uiltucs Uil si chiedono come sia possibile che il servizio di screening, che interessa in tutta la regione circa 15mila donne non sia considerato, di fatto, una priorità nell’ambito del sistema sanitario lucano.

“Le parole non bastano più -hanno aggiunto Sannazzaro e Rosa- la prevenzione non può aspettare oltre. Si spera che le istituzioni, l’Asp e l’Asm in primis, sentano forte il peso delle proprie responsabilità e che decidano in fretta perchè sappiamo bene quanto sia importante fare diagnosi in tempi utili”.

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