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Fisascat Cisl appalto pulizie uffici regionali da modificare

La Fisascat Cisl contesta il bando della stazione unica appaltante in scadenza il 14 novembre per l’affidamento del servizio di pulizia degli uffici regionali. Il bando ha una base d’asta di 4,5 milioni di euro ed è articolato in sette lotti. In una lettera indirizza alla Regione Basilicata la segretaria generale Aurora Blanca sostiene che “il bando non ha le caratteristiche idonee al mantenimento degli attuali livelli occupazionali e contrattuali delle maestranze” in quanto “non sono definiti chiaramente i contenuti e le prestazioni contrattuali dei dipendenti già impiegati”. Per la sindacalista “il bando in questione non fa menzione del monte ore settimanale delle risorse umane impiegate, tanto è vero che molte aziende, a quanto ci risulta, hanno chiesti chiarimenti in merito senza ricevere risposta dalla stazione appaltante. Tale gara – mette in guardia Blanca – lascia ampi margini discrezionali alle imprese che, ovviamente, in assenza di un chiaro riferimento, presenteranno la loro offerta non avendo cura di tutelare l’occupazione”. Il rischio, secondo la sindacalista della Fisascat Cisl, è che si possa ripetere la stessa situazione che si determinò alcuni mesi fa in occasione del cambio di appalto del San Carlo.
Nella lettera la segretaria della Fisascat chiarisce che “la fase di assegnazione degli appalti di servizi deve caratterizzarsi per il ricorso all’offerta economicamente più vantaggiosa con l’utilizzo di parametri coerenti con tale criterio in grado di tutelare l’occupazione, il costo del lavoro come determinato ai sensi dell’art. 86 del D.lgs. 163/2006 e del nuovo codice degli appalti (D.lgs 50/2016) e la sicurezza sul lavoro, in una logica di sostenibilità degli appalti, privilegiando la qualità del servizio. Va ribadito inoltre che le offerte presentate devono essere coerenti con il costo del lavoro individuato in sede ministeriale sulla base delle disposizioni contenute nel Ccnl delle imprese di pulizia e servizi integrati/multi-servizi, nonché delle norme in materia contributiva e fiscale, e deve costituire parametro per verificare la regolarità dell’esecuzione dell’appalto, prevedendosi sanzioni adeguate, compresa la risoluzione del contratto, nei casi di accertata inadempienza”. La Fisascat chiede alla Regione di correggere il bando e prevedere anche clausole rescissorie in caso di mancato rispetto del contratto nazionale di settore o di ritardo nel pagamento dei lavoratori.
“Dalle verifiche dai noi effettuate il monte ore minimo da garantire non corrisponde a pieno a quello oggi in godimento dei lavoratori, inoltre mancano dal capitolato di gara anche il numero di unità impiegate su ciascun lotto. Le organizzazioni sindacali firmatarie del Ccnl di settore hanno richiesto più volte alla regione di aprire un tavolo di confronto con la stazione unica appaltante per discutere delle criticità da queste evidenziate ma, ad oggi, da Via Verrastro giunge solo una fioca promessa ma non una data di convocazione. La Sua è stata voluta e promossa da Cgil Cisl Uil al fine di avere un interlocutore attento, vicino e sensibile alle reali esigenze: garantire il servizio e il lavoro. Con meno ore si può avere lo stesso servizio? Si può pretendere la stessa quantità? Un vecchio modo di dire: non si cantano messe senza soldi. Insomma se non si rivedrà la gara, non si tuteleranno i lavoratori né le prestazioni”.

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