Flash-mob delle associazioni studentesche di Bari nei pressi dell’ateneo
Stasera, mentre la reputazione e il prestigio dell’Università degli Studi di Bari venivano definitivamente compromessi dallo svolgimento di un convegno omofobo di propaganda partitica, in piazza Cesare Battisti, davanti alla sede del suddetto evento, le associazioni della comunità universitaria ed LGBT hanno messo in scena un flash mob simboleggiante la violazione dello Statuto dell’Università.
Un ragazzo infatti ha inscenato di essere simbolicamente arso su finto rogo con alcuni finocchi, pianta che veniva utilizzata per coprire l’odore di carne bruciata durante i roghi di omosessuali, mentre abbiamo appeso per la piazza i commenti negativi ricevuti dall’Università sulla sua pagina facebook.
Come se non bastasse, alcuni studenti presenti all’interno della struttura, non facenti parte delle associazioni che manifestavano, sono stati fermati e identificati dalla polizia, nel loro ateneo, solo per aver risposto ad alcune domande di giornalisti.
Il rettore Uricchio si assume la responsabilità politica di aver creato un precedente pericoloso, in quanto se qualcuno dovesse un domani chiedere di organizzare un evento per sostenere posizioni antisemitiche o razziste non avrebbe alcuna credibilità per poterlo impedire, dopo che oggi gli omosessuali sono stati definiti “peccatori”
Inoltre da parte del sindaco Decaro e dal governatore Emiliano non è arrivata alcuna presa di posizione sull’evento, un’assenza che si è fatta sentire visto il dibattito in corso in questi giorni sul ddl Cirinnà, e che le istituzioni dovrebbero invece assumere in quanto responsabili del cambiamento politico e culturale della società.
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