Foggia esclusa dal percorso delle Vie Francigene. Il sindaco Landella: “Volontà politica”
“C’è stata una volontà politica di escludere Foggia dal tracciato della Via Francigena. È una responsabilità che si devono assumere il governatore Michele Emiliano e l’ex presidente della Provincia Francesco Miglio. La storia è stata violata da chi aveva la responsabilità di far emergere i cammini storici”. Commento duro, quello del sindaco foggiano Franco Landella, il quale ha accusato Regione Puglia e Provincia dell’esclusione del capoluogo dauno dalla rete della via Francigena del Sud.
“Riteniamo si tratti di un’operazione architettata ad arte dalla logica regionale, con la condivisione provinciale, che ha cancellato in maniera maldestra la storia di questo territorio. Ho rappresentato tempestivamente il mio sdegno, per cercare di rettificare questo scippo al territorio. Penso che ci sia stato un difetto di comunicazione: la Provincia avrebbe dovuto indicare il percorso. – è lo sfogo di Landella, che ha srotolato la mappa del percorso – A pensare male si fa peccato, e non oso immaginare che siano state avvantaggiate amministrazioni vicine all’area del governatore Emiliano e del presidente Miglio, perché la logica portava ad altre conclusioni”.
Dall’opposizione sono piovute critiche a Landella. “Il sindaco dovrebbe essere più presente, perchè i progetti vanno seguiti. Per quale motivo dovrebbero esserci state delle preferenze? Bisogna cercare di ritornare al tavolo con la Regione e la Provincia. Non possiamo perdere questa occasione”, ha detto il capogruppo del Partito Democratico Lino Dell’Aquila.
Anche la consigliera PD Lia Azzarone, ha criticato il primo cittadino: “Il mio invito al sindaco è di assumersi le sue responsabilità. Basta. Non è tollerabile che sia sempre responsabilità degli altri dopo sei anni di amministrazione. Il sindaco non dovrebbe distrarsi troppo. Governa lui, anche con numeri abbastanza ampi e non mi risulta che non abbia dialogo con la Regione. Non può essere che quando dimentichiamo di intervenire per la città la responsabilità è dei successori di Agostinacchio o di Miglio o di Gatta. La responsabilità è di questa Amministrazione”.