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La Fondazione ‘Dino Leone’ al suo quinto anno di vita

L’attività della Fondazione ha inizio a fine febbraio del 2009, come iniziativa di amici, tra cui Dino Leone salvato da tumore del rene e tuttora vivente (da cui prende il nome la fondazione), con lo scopo di sviluppare la ricerca, la diagnosi, la cura dei principali tumori attraverso nuove tecnologie e farmaci.
Al momento, l’attività della Fondazione si suddivide in 3 parti (gruppi di studio):
1. Il primo gruppo si occupa della ricerca in campo alimentare, più precisamente del contenuto in micotossine e glutine nei cereali, con possibilità di determinare il dosaggio, la permanenza e l’eliminazione delle tossine e studio dei danni sull’organismo. Fanno parte del gruppo e del Comitato Scientifico Docenti universitari di fama internazionale.
2. Il secondo si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie. Attualmente la Fondazione partecipa al programma HORIZON 2020 della Comunità Europea, a proposito dello sviluppo di nanotecnologia indossabile per il monitoraggio in continuo dello stato di salute dell’individuo.
3. L’ultimo gruppo è la realizzazione di una rete di Ambulatori detta “Lega degli Ambulatori del Secondo Parere”, in collaborazione con il CAD sociale (Centro d’Ascolto del Disagio), in ogni Regione, iscritta all’Anagrafe dei Fondi Integrativi del SSN.
Il progetto prevede l’attività medica di visita e cura. Pertanto, il paziente può prenotarsi attraverso il Ns sito www.cancerwar.eu da cui può addirittura ricevere fattura per la somma versata. Dal sito si accede a cartella elettronica in italiano – inglese – tedesco, con cui si raccolgono i dati e le evidenze scientifiche dell’attività medica.
Il fulcro dell’attività è l’alimentazione, lo studio delle implicazioni di questa con l’insorgenza e sostegno del tumore.
Il presidente
Osvaldo Catucci

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