CronacaPuglia

Fondi europei per “Contrastare la povertà sanitaria”: ASL Bari in campo con sette progetti per oltre 11 milioni

Portare la Sanità pubblica sino alle fasce più marginali della società, là dove non sempre è possibile arrivare a causa di condizioni sociali ed economiche particolarmente difficili: migranti, popolazioni nomadi, persone senza fissa dimora, famiglie a basso reddito.
La ASL Bari scende in campo con un piano da oltre 11 milioni di euro per “Contrastare la povertà sanitaria”, così si chiama l’area d’intervento del Programma Nazionale Equità nella Salute – PNES all’interno del quale sono state selezionato 38 aziende sanitarie di sette regioni italiane, oltre alla Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna e Sicilia, individuate per rafforzare i servizi sanitari e renderne più equo l’accesso, anche nell’ottica di sviluppare un’azione di sistema e la capacità di coinvolgimento e partecipazione dei sistemi sanitari regionali.
Il piano di interventi della ASL Bari (inseriti nella delibera di presa d’atto n° 2093 dell’11 ottobre 2024), elaborato da un gruppo di lavoro aziendale diretto dal Dipartimento Governo della Domanda e Offerta Sanitaria (direttrice dott.ssa Silvana Fornelli) e dall’Area Socio Sanitaria (dott.ssa Ilaria Zingaro), è costituito da sette progetti per un ammontare complessivo di 11 milioni e 146.961 euro, suddivisi tra fondi FESR (4.388.216) e FSE (6.758.744), approvati dall’Istituto Nazionale Migrazioni e Povertà (INMP), quale organismo intermedio con cui la ASL Bari ha sottoscritto un’apposita convenzione.
L’attenzione del PNES è puntata in modo particolare sull’area del contrasto della povertà sanitaria, in cui la ASL Bari svilupperà per un periodo di cinque anni (dall’ottobre 2024 al dicembre 2029) attività che mirano a concretizzare iniziative capaci di ridurre le barriere di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari per le persone vulnerabili dal punto di vista socio-economico, mediante il paradigma della sanità pubblica di prossimità, dell’inclusione attiva, dell’integrazione sociosanitaria e di comunità.
«La Puglia non intende lasciare indietro nessuno – commenta il presidente Michele Emiliano –. Come Regione siamo fortemente impegnati su tutte le aree di intervento previste dal Programma Nazionale Equità nella Salute, non solo con gli importanti progetti per il contrasto alla povertà sanitaria, ma anche con quelli relativi al potenziamento degli screening oncologici, della salute mentale e della diseguaglianza di genere. Mettiamo al centro le persone e la cura della loro salute, rimuovendo ogni ostacolo e andando fuori dalle strutture sanitarie per risolvere i problemi dove hanno origine, nelle periferie, nei luoghi di vita e di lavoro, che spesso sono “invisibili”: ora anche grazie alle forze e alle competenze che si stanno organizzando, se ci sono persone che non riescono ad accedere ai servizi sanitari, andremo noi da loro. Questo è l’obiettivo del progetto che presentiamo oggi».
«Con l’avvio di questi progetti innovativi – spiega il direttore generale facente funzioni ASL Bari, Luigi Fruscio – abbiamo la possibilità concreta di mettere a sistema un patrimonio di esperienze in tema di “medicina di prossimità” a sostegno delle fragilità e delle marginalità, basti pensare alle vaccinazioni per i migranti e i senza fissa dimora, oppure all’Ambulatorio Ginecologico inclusivo per donne con bisogni speciali e migranti, che la nostra azienda sanitaria ha sviluppato negli ultimi anni grazie ad una particolare sensibilità e all’impegno di professionisti preparati. Ora questa “vocazione” diventa un sistema organizzato che per i prossimi cinque anni avrà risorse umane e strumentali per poter arrivare anche dove è più difficile, uscendo dalle strutture sanitarie e operando sul territorio e più vicino alle persone che hanno bisogno».
 
Sono sette le schede-progetto della ASL Bari, qui in dettaglio:
  1. Costituzione delle équipe multidisciplinari per attività clinica – 4.263.957,60 euro (FSE)
  2. Dotazione di farmaci ed erogazione delle prestazioni sanitarie e sociosanitari – 2.247.477,23 euro (FSE)
  3. Co-progettazione realizzata da Enti del Terzo Settore (ETS) e ASL funzionale all’erogazione delle prestazioni – 201.015,14 euro (FSE)
  4. Mediazione di sistema – 46.294,40 euro (FSE)
  5. Investimento strutturale, tecnologico, strumentale e di risorse umane funzionale alla implementazione delle attività di outreach, ossia l’offerta attiva di misure preventive e di prestazioni sanitarie al di fuori delle strutture sanitarie – 2.426.796,44 (FESR)
  6. Acquisizione di protesi odontoiatriche per persone in povertà sanitaria – 1.912.689,55 euro (FESR)
  7. Produzione di materiale per attività di educazione sanitaria presso la popolazione target – 48.730,95 euro (FESR).
 
Il fattore comune dei progetti è assicurare, con diverse modalità e fasi temporali, oltre che con il coinvolgimento di Enti del Terzo Settore, l’accesso a cure mediche di base (visite, esami, farmaci, nonché cure odontoiatriche) ad una platea stimata di circa 5mila persone vulnerabili dal punto di vista socioeconomico. «I progetti – spiega la dott.ssa Fornelli – sono il frutto di un lavoro meticoloso di analisi dei bisogni e di programmazione che mira a migliorare l’equità e l’accesso ai servizi sanitari, all’assistenza sociale e al supporto educativo, in definitiva promuovendo la salute e il benessere di gruppi di popolazione che, altrimenti, rischiano di restare ai margini o fuori dall’area d’intervento della Sanità pubblica».
Per la realizzazione degli obiettivi, la ASL Bari ha previsto l’acquisto di tre cliniche mobili attrezzate per visite mediche e altre prestazioni sanitarie di base, l’allestimento di ambulatori fissi situati in zone strategiche e facilmente accessibili e la costituzione di équipe multidisciplinari e trasversali (composte da medico, infermiere, autista, amministrativo ed altre figure specifiche) per le cure di base e quelle specialistiche.
Altro filone importante è rappresentato dalla fornitura e distribuzione di farmaci di fascia A e C, essenziali per la cura della salute sanitaria in quanto utilizzati per malattie croniche gravi, a persone svantaggiate per migliorarne la qualità di vita e promuovere l’equità nell’accesso ai servizi sanitari.
Fondamentale, tanto da essere inserito in un progetto ad hoc, sarà la co-progettazione tra l’ASL Bari e gli Enti del Terzo Settore (ETS) di interventi finalizzati a contrastare la povertà sanitaria attraverso una serie di attività coordinate e mirate, a partire dalla mappatura dei bisogni territoriali dei vari siti identificati a livello di ogni Distretto Socio-Sanitario. Strettamente collegato a quest’ultimo progetto, anche quello che la ASL Bari intende sviluppare, con un approccio integrato e partecipativo, attivando la collaborazione con i Leader delle Comunità di popolazioni socio vulnerabili (PCSV) e i referenti delle associazioni di rappresentanza, per migliorare l’accesso e la qualità dei servizi sanitari offerti a tali gruppi.
Molta attenzione, con due diversi progetti, sarà inoltre posta dalla ASL Bari alla salute odontoiatrica delle fasce più vulnerabili di popolazione, alle quali saranno offerte visite e cure, ma anche la possibilità – con un finanziamento specifico – di poter usufruire di protesi odontoiatriche.
Ultimo capitolo del piano riguarda l’asimmetria informativa, per cui la ASL Bari ha in programma di produrre materiale informativo, finalizzato a diffondere uno stile di vita e comportamenti salutari, disponibile nelle lingue parlate dalle comunità di riferimento al fine di raggiungere, senza discriminazione, tutti i soggetti coinvolti: persone senza fissa dimora, famiglie a basso reddito, persone migranti e comunità RSC (Rom, Sinti e Caminanti).

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