Forestazione, il consigliere Braia chiede l’istituzione dell’Agenzia regionale di Basilicata
“La questione della istituzione dell’Agenzia forestale regionale, la cui proposta è accompagnata da progetti per l’attivazione di filiere produttive (energia, turistica, legno castagno, prodotti del bosco ecc.) attende di essere discussa da oltre un anno in terza commissione. Per altro, senza che vi siano proposte alternative da parte della maggioranza sul futuro di quasi 5000 famiglie di addetti, compresi Rmi e lavoratori della mobilità in deroga che, in continua emergenza, ancora una volta, attendono di conoscere le loro sorti a breve e medio/lungo periodo. Dopo la ‘rivoluzione’ fatta da noi nel 2018, con l’incremento a 151 giornate minime per tutti, l’eliminazione dei 18 tra enti delegati e soggetti attuatori e l’unificazione dei progetti, abbiamo strutturato e presentato, nell’ottobre 2019, uno strumento normativo dedicato”.
Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo di Italia viva.
“Con la consapevolezza di voler affrontare un tema critico e di raggiungere un obiettivo ambizioso, ma non impossibile – dice Braia – quello di dare a uno dei più importanti asset regionali, quale è il patrimonio forestale, che occupa 354.895 ettari pari al 35,60 per cento della superficie della Basilicata, il giusto valore economico, esprimendo tutto il suo potenziale anche occupazionale, attivando l’annunciato, e non attuato, processo di formazione e ricambio professionalizzante, attivando il turn over, caduto a quanto pare nel dimenticatoio. Nonostante l’impegno di rimpiazzare il 100 per cento dei pensionanti del 2018 passato ad un insignificante 15 per cento (previsti in 5 anni sino al 2027 su 904 pensionanti solo 130 nuovi ipotetici neo-assunti). Dov’è la loro idea, non attivata, sulle nuove assunzioni? Sparita”.
“La validazione del progetto con l’approvazione della proposta di legge da me presentata – prosegue Braia – con la istituzione di AgenForBas, oppure di un altro progetto regionale, al momento inesistente, che prenda in carico tutto un settore di cui oramai sembra non interessare a nessuno, né a Bardi né al dipartimento Agricoltura, è invece estremamente urgente. Come lo è affrontare la gestione sostenibile della forestazione regionale in maniera consapevole, partendo da un’attività di censimento del patrimonio forestale e della biomassa esistente. Non si perda l’occasione di renderla finalmente produttiva, attivando quelle filiere che, in breve tempo, potrebbero alleggerire di molto il peso economico che oggi grava, in gran parte, sul bilancio regionale. La mission di AgenForBas, per come l’abbiamo descritta a valle di un complesso lavoro anche di elaborazione di un piano industriale da noi avviato nella precedente legislatura, è quella di andare a supporto della Regione Basilicata per la tutela e la multifunzionalità del sistema forestale con varie iniziative che ne privilegino l’uso eco-sostenibile, la valorizzazione, il miglioramento e la maggiore efficienza, anche ai fini economici-produttivi, secondo modelli aziendali e produttivi. Se ci fosse stata una strategia concreta per realizzare qualcosa di importante – aggiunge Braia – e così cominciare a realizzare proprio quelle filiere produttive e non la mera prosecuzione inerziale di un Psr che, stancamente, si avvia alla sua conclusione. Si poteva modificare la scheda della Misura 8.5 del PSR Basilicata 2014/2020, in base alla quale è stato fatto il bando di oltre 19 milioni di euro, emesso recentemente e con il quale si pagheranno per 15 anni agricoltori che non produrranno più prodotti agricoli e che decideranno di piantare alberi, senza una strategia concreta e utile alla Basilicata”.
“Non possiamo perdere queste occasioni straordinarie, dove stanno il cambiamento e le riforme annunciate? Inutile continuare a perseverare la logica assistenziale della distribuzione a pioggia delle risorse europee senza mettere in piedi, piuttosto, progetti strategici che valorizzino un comparto. Perché non si sono utilizzati questi 19 milioni di euro, ad esempio, per far partire in ognuno dei 5 parchi regionali e nazionali di Basilicata altrettanti progetti pilota di filiera legno, energia, castagno, capaci di coinvolgere e rendere protagoniste le aziende agricole e come beneficiari i cittadini e i Comuni? Sicuramente – sostiene l’esponente di Italia viva – è utile che i Comuni, con gli enti pubblici, possano avvalersi di queste risorse europee e presentare domanda ma l’importo limitato a massimo 150 mila euro per progetto non consentirà di organizzare cose importanti, solo piccoli progetti inutili per far gemmare economia e occupazione aggiuntiva. Se ci fosse stata la presenza di un’ Agenzia forestale dedicata, queste risorse potevano essere utilizzate per realizzare progettualità di riforestazione mirate e così cominciare a produrre l’auspicata economia del bosco, oltre che la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e vendita dei certificati verdi che una regione quasi totalmente boschiva come la Basilicata deve per forza di cose avere tra gli obiettivi, nell’ottica del green new deal”.
“Ecco perché chiediamo al Governo e al Consiglio di uscire dal silenzio sul tema e di prendere finalmente coraggio per esprimersi sulla nostra proposta di Agenzia Forestale Regionale perché la stessa si innesta nella necessità di avere finalmente un ente tecnico-operativo dedicato esclusivamente al settore della forestazione, della mitigazione del dissesto geomorfologico, di difesa del suolo e della gestione del patrimonio forestale. Per gestire, finalmente, dopo decenni, con tecniche innovative, uno dei più grandi patrimoni disponibili, investendo da una parte nella tutela e conservazione oltre che difesa del patrimonio forestale ma, soprattutto, nella valorizzazione produttiva, turistico-ricreativa e culturale del patrimonio naturale e nella promozione della ricerca scientifica, sperimentazione, innovazione tecnologica nel settore forestale. Presidente Bardi, assessore Fanelli – conclude Braia – basta andare avanti con inerzia, tra crisi politiche e assenza di strategia e visione, stiamo sprecando tempo e risorse e la Basilicata è totalmente paralizzata”.