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Formazione Fials sulla responsabilità giuridica in sanità

La formazione è un pezzo importante delle attività della Fials. Giuseppe Costanzo, segretario provinciale del sindacato autonomo della sanità a Potenza traccia un bilancio positivo della tre giorni dedicati all’aggiornamento professionale in tema di diritto sanitario e in particolare della responsabilità giuridica dei professionisti sanitari introdotta dalla legge Gelli: “Circa 250 lavoratori – spiega Costanzo – ricoprenti l’intero spettro delle professioni sanitarie hanno partecipato ai corsi del professore Mauro Di Fresco, un collega infermiere che si è fatto avvocato a partire da una sua vicenda drammatica di mobbing e di persecuzione sul luogo di lavoro. Oggi la sua Associazione di diritto infermieristico è un punto di riferimento nazionale per la capacità di aprire e vincere vertenze difficili sul terreno giudiziario”.
“Come Fials – commenta il dirigente sindacale, che è anche commissario provinciale a Matera – siamo orgogliosi di poter coinvolgere un professionista della sua levatura, che assicura una formazione di altissimo livello per i nostri aderenti. Agli incontri strategicamente distribuiti sul territorio lucano, a Potenza, Lagonegro e Matera, hanno partecipato anche lavoratori calabresi e pugliesi, confermando il riconoscimento nella categoria della qualità della nostra offerta formativa”.
“Nella nostra visione – conclude Costanzo – la formazione continua non è soltanto un obbligo di legge né tantomeno un fiore all’occhiello. Il nostro è un impegno sindacale a 360°. Infatti, la difesa e la tutela dei lavoratori è sempre congiunta all’attenzione ai diritti dei pazienti e dei cittadini a una sanità di qualità. Quindi l’aggiornamento e la crescita professionale del personale sono una questione strategica. Devo perciò ringraziare lo staff della Fials di Potenza per il grande lavoro svolto su questo terreno così importante”.
“La legge Gelli – commenta il professor Mauro Di fresco, che ha condotto il modulo formativo – è stata scritta da un medico a favore dei medici e penalizza le altre categorie professionali della sanità. Così come succede già dall’università: invece di istruire gli infermieri sulle questioni essenziali di diritto civile e penale che li riguardano si continuano a mantenere attivi insegnamenti sul servizio alberghiero da offrire ai pazienti e zero ore di diritto”.

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