Frana di Stigliano, la nota di Pasciucco (Fdi-AN)
Quando manca la pianificazione tutto è sempre emergenza. Chi ci governa e chi ci amministra è, oramai, evidente che non ha idea di cosa voglia dire programmare. Quindi è solo capace di attivarsi dopo che il danno si è realizzato. Così come sta facendo l’Amministrazione di Stigliano che solo oggi si accorge che il Centro sociale, quello che ne resta, deve essere spostato perché il suo peso aggrava il dissesto dell’area franosa.
Lo dimostra l’atteggiamento della Regione sulla frana del Centro sociale di Stigliano, Regione che solo ora, dopo le nostre ripetute sollecitazioni, si attiva. Ma è tardi. Del Centro sociale sono rimaste solo macerie. Pericolo per l’incolumità pubblica. Soldi sperperati.
Quando avevamo proposto di spostare il Centro sociale, che è un prefabbricato, per evitare che il peso del fabbricato aggravasse la situazione creata dal dissesto idrogeologico, il Sindaco ci aveva risposto di no. Spostarlo in una zona sicura, che ne avrebbe permesso l’utilizzo, sebbene parziale.
Oggi, l’Amministrazione è costretta ad abbattere quel che resta del Centro, per evitare che il suo peso provochi un’ulteriore frana. Ovviamente, mentre prima il fabbricato sarebbe stato utilizzabile, oggi non può esserlo più.
È la solita malattia dei nostri amministratori: affrontare l’emergenza con interventi tampone, senza risolvere il problema. Quando abbiamo denunciato il pericolo, quando abbiamo chiesto alla Regione di intervenire senza aspettare i fondi statali perché sarebbe stato tardi (e visti gli avvenimenti, avevamo tristemente ragione), abbiamo incontrato solo il silenzio dell’Amministrazione comunale. Il grande dramma che vive la nostra Regione è proprio l’improvvisazione con la quale si affrontano situazioni note, ma lasciate incancrenire, fino all’ultimo, fino a che non ci sono danni ingenti o rischi per la popolazione. È la cultura dell’emergenza.
Per quanto riguarda poi le infrastrutture siamo all’anno zero. Lo dimostrano i rattoppi ‘emergenziali’ al ponte Pisticci-Craco. Ponte già crollato una volta, ponte che ha causato la morte di una signora, ponte che non è stato sistemato a dovere, visto che dopo un anno si è riaperta una voragine nel medesimo tratto. Lo dimostra il fatto che, nonostante le nostre segnalazioni, il ponte che si trova un chilometro prima di quello Craco- Pisticci è abbandonato all’incuria. Quanto sarebbe più facile sistemare ora, prima che una tragedia ci obblighi?
La politica sulle infrastruttureè totalmente assente. La Regione ha abdicato ai suoi compiti tanto che il ponte della Saurina, che collega la comunità della Valle del Sauro alla Val d’Agri, crollato poche settimane fa, sarà ripristinato a cura della Total.
Queste situazioni sono la sconfitta della politica. Sono la sconfitta dei tecnici regionali. Solo quando abbandoneremo la cultura dell’emergenza, potremo definirci una Regione civile. Purtroppo, gli ultimi eventi non ci lasciano ben sperare. E l’isolamento che rischia Stigliano, rimasta priva di tre accessi su quattro, ne è la dimostrazione. E l’Amministrazione comunale? Tace.
Giovanni Pasciucco – Portavoce provincia di Matera Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale