Futuro2020, politiche di coesione UE
Intervenendo a Napoli, alla Città della Scienza, al convegno “Futuro 2020”, sulle politiche di coesione in UE, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha detto: “Sono qui come presidente della Regione Puglia a discutere di come sono utilizzati i fondi europei. La Puglia è una regione che fa il suo dovere fino in fondo, riusciamo a spendere bene tutti i fondi di cui disponiamo. Purtroppo le politiche nazionali non funzionano. Quindi abbiamo i fondi europei ma ci mancano quelli nazionali e per questa ragione, come dimostra uno studio che abbiamo commissionato, gli effetti sul Pil dei fondi europei sono ancora minimi. . Rischiamo per questi risultati scarsi che la politica di coesione sia fatta saltare. Questo sarebbe un disastro, ma l’Italia deve fare il suo dovere”.
“Il Fondo di Sviluppo e Coesione, l’FSC – ha continuato – viene saccheggiato dallo Stato italiano quando ha bisogno di soldi. E soprattutto la cassa non è ancora disponibile. Per i patti per la Campania, per la Puglia eccetera, ad esempio, non abbiamo ancora i soldi disponibili per iniziare la spesa. La propaganda che è stata fatta ora deve essere concretizzata e speriamo che dalle parole si passi ai fatti: lo Stato deve accelerare la spesa di molte grandi opere infrastrutturali. La Bari-Napoli è l’opera più importante, abbiamo firmato l’anno scorso con il presidente della Regione Campania e le ferrovie l’accordo per quest’opera essenziale, per connettere queste due città non solo fisicamente ma anche mentalmente, per rappresentare il sud”.
“Poi sul fondo sanitario nazionale: la Campania alla fine dei conti rischia di dover dare sessanta milioni di euro della sua programmazione sanitaria alla Liguria per compensare un buco. Bene, io vi dico che nonostante la Puglia non c’entri con questa vicenda, la Puglia non ci sta. Non possiamo accettare che una regione come la Campania che ha tassi di mortalità elevati anche a causa della deprivazione, ovvero da povertà, come tutto il Mezzogiorno, sia danneggiata da tentativi di riparto del fondo nazionale che rischiano di pregiudicare i diritti dei nostri cittadini. La Puglia in questo momento è vicina alla Campania e ne sosterrà le ragioni”.
“Stiamo facendo il nostro dovere – ha proseguito – abbiamo bisogno del contributo nazionale che è previsto dalle norme europee: voi sapete che quelli europei sono fondi aggiuntivi e non sostitutivi. E su questo occorre discutere, perché oggi con lingua di verità se ne parli, evitando la retorica”.
Concludendo, ha sottolineato Emiliano, “la Pubblica amministrazione va sicuramente svecchiata: abbiamo risorse straordinarie, di eccezionale qualità, che si stanno perdendo in Europa e che nella pubblica amministrazione sarebbero utilissime per sostenere le politiche di investimento e di infrastutturazione.
È chiaro che non si può fare la rivoluzione con i vecchi soldati che vanno in pensione e che non hanno i giovani cui versare saperi, consapevolezze e professionalità. La pubblica amministrazione è una catena di generazioni che si avvicendano in modo equilibrato. Se noi spezziamo la catena non la riagganciamo più. Il Sud ha l’energia per cambiare il destino dell’Italia e dell’Europa, il Sud non si rassegna e se ci verrà data l’occasione vedrete di cosa saremo capaci”.
L’evento è stato introdotto da Andrea Cozzolino (vicepresidente Commissione Sviluppo Regionale Parlamento Europeo), Adriano Giannola (presidente istituto Svimez). Emiliano è intervenuto alla tavola rotonda “Sud e Europa: una prospettiva necessaria”, con Venanzio Carpentieri, Rosario Crocetta, Luciano D’Alfonso, Vincenzo De Luca, Paolo Di Laura Frattura, Mario Oliverio e Assunta Tartaglione. Le conclusioni affidate a Gianni Pittella (presidente gruppo S&D Parlamento Europeo), Claudio De Vincenti (ministro della Coesione Territoriale e Mezzogiorno), Corina Cretu (commissario europeo per le Politiche Regionali).