Gazzetta Ufficiale pubblica nuove norme sull’accoglienza dei migranti
La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato le nuove norme sull’accoglienza migranti. Lo rende noto Pietro Simonetti, presidente coordinamento politiche migranti e rifugiati della Regione Basilicata. Le nuove regole snelliscono le procedure per la presentazione dei progetti, il loro finanziamento, prevalentemente fondi dell’Unione europea, e fissano i vincoli per il numero dei posti da assegnare per evitare concentrazioni e uso di strutture non residenziali e fuori dai centri urbani. Nel decreto del ministero dell’interno concertato con la conferenza unificata, che rappresenta Regioni, Province e Comuni, sono state introdotte, anche sulla base delle proposte a suo tempo avanzate dalla Basilicata, norme per un efficace controllo dell’accoglienza a partire dalla attuazione dei servizi di integrazione, lingua italiana, attività di orientamento e formazione, attività socialmente utili e occupazione. A questo proposito i Comuni assumono un ruolo centrale per la titolarità dei progetti, che avranno durata triennale, per evitare proroghe, trasferimenti di minori durante la fase scolastica e l’uso di strutture lontani dai centri urbani. Allo scopo di ottenere la gestione corretta dei progetti di accoglienza, integrazione i Comuni dovranno dotarsi di un” revisore indipendente”, per la verifica sull’uso delle risorse e sull’applicazione dei contratti di lavoro e dei servizi erogati. In questa prospettiva sono state adottate nuove linee guida anche in direzione dei tempi relativi alle proroghe di ospitalità legate ai tempi del riconoscimento della protezione internazionale, dell’accompagnamento alla inclusione e alla integrazione sui quali si era espresso il capo dipartimento immigrazione del ministero dell’interno. Ovviamente queste misure in ambito Sprar dovrebbero trovare presto, nella definizione del piano nazionale di accoglienza che sarà presentato in autunno, una declinazione anche per la prima accoglienza.
Attualmente in Basilicata ci sono circa 500 migranti in regime Sprar. Questo numero è destinato ad allargarsi per via delle conferme dei progetti in atto. Questo vale anche per i minori non accompagnati. Le nuove norme hanno fissato nel minimo di 10 unità e un massimo di 60 i posti per ogni singolo progetto per i nuovi bandi che saranno gestiti a livello ministeriale. L’accordo firmato nei mesi scorsi dalla Regione, Anci, Upi e Prefetture ha anticipato questo modello. Si tratta adesso di allargare il numero dei comuni per raggiungere e superare il 50% di quelli lucani e adottare, anche sperimentalmente, le proposte avanzate dal Prefetto Morcone per il rilascio della protezione umanitaria a quanti si impegnano in attività utili, formative e lavorative oltre a spalmare meglio sul territorio gli attuali 2070 richiedenti, attualmente in 120 strutture di accoglienza in circa 40 Comuni e quanti arriveranno rispetto agli sbarchi. Tutto questo anche nel quadro di un progetto di ripopolamento dei Comuni in forte crisi demografica con le chiusure di scuole, riduzione dei servizi, carenza di forza lavoro per settori nevralgici come l’agricoltura, il lavoro di cura e il ciclo delle costruzioni”.