GdF Taranto, eseguita misura interdittiva e sequestrate disponibilità finanziarie e quote sociali per oltre 215 milioni di euro
Militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica jonica, applicativa della misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività di impresa per 12 mesi nei confronti di un imprenditore, già titolare di una società operante nel settore della commercializzazione dei carburanti, per le fattispecie delittuose di bancarotta fraudolenta aggravata e di autoriciclaggio. Il provvedimento cautelare in argomento rappresenta l’epilogo di complesse attività investigative svolte su delega della Procura della Repubblica di Taranto, a partire dal febbraio 2020, involgenti complessivamente 5 soggetti, in merito al fallimento di una s.r.l., con sede a Taranto, titolare di un impianto di distribuzione di carburanti.
I pertinenti approfondimenti investigativi svolti dalle Fiamme Gialle, coordinati in ogni loro fase dalla A.G. inquirente, consistiti nell’assunzione di sommarie informazioni, nell’esecuzione di meticolose indagini patrimoniali e finanziarie e nell’acquisizione e disamina di ingente documentazione, avrebbero permesso di accertare nei confronti del soggetto destinatario della misura interdittiva la sottrazione della documentazione contabile e societaria dell’impresa fallita, nonché la distrazione di disponibilità finanziarie quantificate in circa 215 mila euro.
Una parte delle somme distratte sarebbe stata poi autoriciclata per la costituzione di un nuovo soggetto economico, anch’esso operante nel settore del commercio dei carburanti. Contestualmente la competente A.G. ha disposto il sequestro, nei confronti di 2 dei soggetti indagati nel procedimento penale, di disponibilità finanziarie per un importo di oltre 215 mila euro, pari alle distrazioni accertate, nonché delle quote di partecipazione al capitale sociale dell’impresa costituita attraverso l’autoriciclaggio di proventi della bancarotta fraudolenta.
Per il principio di “presunzione di innocenza” la responsabilità delle persone sottoposte a indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga una sentenza irrevocabile di condanna. L’operazione di servizio in argomento costituisce la testimonianza delle costanti e proficue sinergie investigative tra la Guardia di Finanza di Taranto e la locale Procura della Repubblica a contrasto dei reati fallimentari.
Contrastare i reati fallimentari significa restituire quanto dovuto ai legittimi creditori delle imprese fatte fallire illegalmente.