Gennaro Sicolo vicepresidente nazionale di CIA-Agricoltori Italiani
È il numero due della grande organizzazione di categoria. Riconosciuto il grande lavoro svolto per l’aggregazione degli agricoltori.
Gennaro Sicolo, imprenditore olivicolo di Bitonto e presidente CIA Puglia, è stato eletto vicepresidente nazionale di CIA-Agricoltori Italiani.
L’elezione, avvenuta questo pomeriggio, durante il consiglio direttivo nazionale a Roma, nella sede nazionale dell’associazione, rappresenta non solo un successo personale, ma è un nuovo importante attestato di stima rivolto alla CIA Puglia e all’imprenditoria agricola pugliese.
“Si tratta – sottolinea il diretto interessato, con grande soddisfazione – di un riconoscimento che va condiviso con il territorio pugliese, del quale evidentemente sono stati compresi appieno il peso specifico all’interno del comparto agricolo italiano e lo spirito propositivo volto a stimolare idee, progetti e istanze a favore di tutta la categoria”.
Per Sicolo “è molto gratificante ricevere la fiducia degli associati che rappresenta un motivo di orgoglio per il nostro sistema imprenditoriale regionale, in questo fase di transizione molto delicata. A livello comunitario, infatti, sono molti i progetti da realizzarsi, tenendo sempre in considerazione la sostenibilità degli stessi per poter rilanciare e valorizzare il comparto primario”.
Gli è stato riconosciuto il grande lavoro svolto per l’aggregazione degli agricoltori.
“L’agricoltura – aggiunge il neo vicepresidente nazionale – richiede aggregazione essendo un settore caratterizzato dalla frammentazione aziendale che non valorizza le potenzialità delle estese superfici dei terreni. Un aspetto che significa incapacità, finora, di stare insieme, cooperare, condividere strumenti e obiettivi. Ma significa anche altro: lasciare buona parte del territorio all’abbandono, al sottoutilizzo o ad un utilizzo distorto. Senza una valorizzazione anche in termini economici – conclude Sicolo – le campagne diventano facile preda di cemento, progetti di energie rinnovabili selvagge, incendi e incuria”.