Gianni Rosa e il PdL ‘che fu’
Nel 2008 il Pdl aveva il mondo ai suoi piedi. Sono bastati quattro anni per distruggere tutto e abdicare ad un governo tecnico. Dopo un anno i tecnici sono stati mandati a casa, non andavano più bene. Pochi giorni dopo richiamati in coro. Questo è il Pdl oggi. Dichiarazioni, smentite, ordini, contro ordine, posizionamenti a destra e poi al centro. Questo è diventato il Pdl di cui nel 2008 ero fiero. Di quel Pdl mi resta l’amarezza di un uomo di centrodestra che si ritrova a subire la schizofrenia di chi nella politica vede un giocattolino per passare il tempo ed esercitare la propria onnipotenza. Mi chiedo se sia giusto continuare a sostenere un gruppo di persone che sta delegittimando chi, come me, nel suo piccolo, ha lavorato quotidianamente per il centrodestra. Mi pongo questa domanda in nome di chi ha creduto in me e nella mia coerenza. Ed è con la stessa coerenza di sempre che devo ammettere che se davvero ci fossero stati uomini e donne che avessero creduto nell’idea e nei valori della politica prima e del centrodestra poi, oggi il Pdl non sarebbe alle comiche finali. Vedere che in un partito, che ha fatto della democrazia il suo baluardo, c’è una classe dirigente che aspetta le decisioni giornaliere di Berlusconi non aiuta a recuperare la credibilità gettata alle ortiche in così poco tempo. Di contro il centrosinistra si ammanta delle regole democratiche, in cui non ha mai brillato, e fa scegliere ai cittadini il candidato presidente, e visto che rimane il Porcellum, anche i parlamentari. E noi? “Stiamo a pettinar le bambole” dimenticando che il 4 gennaio si dovranno presentare le liste elettorali per le elezioni di febbraio. Ci permettiamo il lusso, nonostante anche i sondaggi ci ricordano che il Pdl è in caduta libera, di non serrare i ranghi, di non sapere ancora chi è il candidato premier, chi ci sarà nelle liste. Non ho paura di esprimere il mio pensiero in relazione a quanto sta accadendo a Roma. Lo devo a chi mi ha sempre sostenuto e ai cittadini in genere. Non porterò il mio cervello all’ammasso. Sono e resto un uomo di centrodestra fermamente convinto che la politica sia una cosa seria che si esercita in nome e per conto dei cittadini. Tutto il resto è cabaret.
Gianni Rosa – Esponente del centrodestra lucano