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Gioco legale, a Brindisi convegno sul “gambling patologico”

E’ abbastanza chiara la posizione degli esercenti e degli addetti al gioco legale, sempre più contrari all’entrata in vigore dell’effettivo divieto di installare sale giochi entro 500 metri da zone sensibili nei centri urbani. Un pensiero che ribadiranno il 30 ottobre prossimo, quando a Bari è previsto il voto sulla legge regionale in materia di contrasto al gioco illegale ed al fenomeno della ludopatia diffusa in Puglia.
Intanto ieri a Brindisi si è svolto il convegno dal titolo ‘Gambling patologico e responsabilità sociale: sfide della prevenzione e possibilità di trattamento’, organizzato dall’Università di Bari. A margine dei lavori ha parlato Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016: “La ricerca Iss ha confermato quello che dicevamo: la ludopatia a metro non esiste, i distanziometri e i divieti per la pubblicità non servono”.
Il presidente di Agisco – Associazione giochi scommesse, Francesco Ginestra, ha sottolineato: “I nostri locali sono dei presidi dello Stato sul territorio, per la tutela della salute e dell’ordine pubblico. Il nostro personale è formato ad assistere il pubblico, i nostri uffici seguono stringenti regole legate all’antiriciclaggio e alla tracciabilità dei flussi finanziari; nei nostri locali i minorenni non possono giocare e nemmeno entrare e la trasparenza delle offerte di gioco è dimostrata dall’enorme quantità di informazioni presenti nei nostri locali. I negozi scommesse rappresentano un servizio pubblico di organizzazione dell’offerta di gioco, che viene gestito attraverso l’attribuzione onerosa di concessioni a soggetti privati, selezionati mediante procedure di gara pubblica cui possono accedere operatori qualificati sotto il profilo della capacità economica, ma soprattutto dell’affidabilità soggettiva”.

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