Giordano (UGL) alla Conferenza Nazionale sul tema ‘Come uscire dal Petrolio’
“L’Ugl Basilicata ribadisce la contrarietà alle estrazioni petrolifere,, ritiene che l’intesa con il Governo non dia nessun adeguato contro-valore del sacrificio inflitto ad un territorio a vocazione agricola e naturalistica per estrarre petrolio dalle viscere del sottosuolo dal mar Ionio. Via qualsiasi compagnia petrolifera dal nostro mare!”, ed è ciò che continueremo a sostenere se ancora si paventasse una pur minima notizia su interessamento all’“oro nero” di cui sarebbero ricchi i fondali del Metapontino”. E’ quanto sostiene il componente della segreteria confederale regionale dell’Ugl Basilicata, Giuseppe Giordano, che invitato ha preso parte alla Conferenza Nazionale sul tema ‘Uscire dal Petrolio’ tenuta a Policoro per iniziativa di Legambiente.
Per il sindacalista Ugl, “ il nostro è un secco NO, affermiamo con forza che lo sviluppo economico del Metapontino deve coniugarsi con la difesa e la tutela dell’ambiente. Il petrolio dello Ionio non è nero, è azzurro come il nostro mare, verde come i nostri prati, e si chiama turismo. Confermiamo un no netto all’ipotesi di un eventuale scellerato disegno di portare le sporche trivelle delle multinazionali del petrolio nel nostro mare e – prosegue Giordano – l’Ugl Basilicata farà battaglia se sarà necessario con un obiettivo comune: bloccare l’avanzata delle trivelle e dei cercatori dell’oro nero e per difendere il mare di casa nostra da un nuovo e invasivo attacco. La multinazionale Shell Italia E&P spa dimentichi di utilizzare una piattaforma semisommergibile di grande impatto, almeno sotto il profilo visivo. Ciò è un vero e proprio scellerato atto criminale del governo centrale. Policoro e tutto il Metapontino rappresentano per la nostra comunità valori identitari, prim’ancora che straordinaria risorsa ambientale ed importante strumento per la valorizzazione della nostra economia. Il mare rappresenta per noi un serbatoio di vita ed insieme una importantissima risorsa in grado di produrre benessere per la nostra comunità. Non è pensabile che – aggiunge il segretario Ugl – si possa ulteriormente gravare la nostra terra di un peso che non può e non deve sostenere, avendo già pagato un tributo decisivo allo sviluppo dell’intera economia nazionale. Già i cittadini lucani sono ora ancora più a rischio con l’ampliamento del centro oli di Viggiano, tenuto segreto ed approvato alla chetichella, avallato, pur se con qualche mal di pancia, dagli amministratori locali, ancora una volta, resisi complici con gli amministratori regionali del saccheggio della Basilicata da parte delle compagnie petrolifere. All’assessore regionale Vincenzo Viti rammentiamo che l’Ugl, quarta o.s. nazionale, per Viggiano ha denunciato più volte che Regione, Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sul petrolio dove l’Ugl è stata messa da parte ed ignorata: forse perché scomoda. Abbiamo chiesto, senza mai ottenerlo, di prendere parte a tale protocollo sottoscritto o perlomeno ottenerne una copia, ma invanamente: senza saperne motivo, perché – riteniamo come Ugl – che ci sia qualcosa ancora da nascondere o da sottacere. Voglio ricordare che l’UGL viene interpellata solo quando fa comodo ad alcuni esponenti politici, ma sulla salute dei cittadini non si transige: diciamo no senza se e senza ma, perché abbiamo a cuore la salute della gente, della società e dei lavoratori, assumendo a volte anche atteggiamenti, decisioni impopolari e scomodi alla politica: per ciò, sul petrolio, l’UGL Basilicata ritiene che la Regione abbia da sempre e tutto sbagliato, chiediamo fermamente e fortemente che – conclude Giordano – sia giunto il momento che questa amministrazione regionale vada a casa perché, in primis, non ha rispettato e salvaguardato i suoi concittadini ma, ha solo pensato a svendere per farne business il territorio regionale”.