BasilicataBasilicataCulturaPolitica

Giornata della Memoria, l’intervento del presidente Stella

Lo sterminio del popolo ebraico (la Shoah) ha segnato una frattura indelebile fra la storia e il genere umano. All’indomani dell’apertura dei cancelli di Auschwitz fu chiaro che nulla di simile avrebbe dovuto più prendere forma, l’uomo non sarebbe più stato strumento del Male o spettatore inerme della sua più aberrante manifestazione.

Partendo dalla cesura storica che la Shoah rappresenta, le Nazioni Unite nel 1948 promulgarono la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”, il cui primo articolo, “Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali, in dignità e diritti”, ne è il fondamento. Statuto di una Europa incentrata sui valori del rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni persona.

E in un momento di crisi quale è quello che stiamo vivendo diventa importante tenere presenti le radici e i valori sui quali si fonda il nostro vivere civile. Perché la crisi può essere anche una risorsa, una opportunità e una occasione di riflessione e di verifica.

Al contempo occorre tenere d’occhio le storture razziste e xenofobe che proprio in momenti di difficoltà possono emergere e prendere il sopravvento. Perché ai confini della ragionevolezza c’è la sensazione che l’altro, l’estraneo, sia un nemico, una minaccia. Invece, “banalmente”, si tratta di ignoranza, quella non conoscenza che genera pregiudizio quindi paura e intolleranza. Sentimenti che portarono la Germania di Hitler al potere segnando l’inizio della fine.

Noi tutti dobbiamo darci da fare, oggi più di ieri, per raggiungere la libertà dalla ignoranza e dal pregiudizio. Come disse Martin Luter King: “Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui smettiamo di parlare delle cose che contano. Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.” Dobbiamo agire e fare la differenza, perché ognuno di noi possiede il potenziale per essere agente di cambiamento e fare la cosa giusta per migliorare il mondo nonostante le critiche di coloro che nutrono sentimenti di odio. Costruiamo una nuova generazione che creda che il progresso della civiltà umana sia compito di tutti e che le cose più sacre siano l’umanità e la libertà. Nel celebrare la Giornata della Memoria la speranza è sempre la stessa: che da una tale tragedia possa rivelarsi la determinazione del genere umano ad affrontare le sfide della vita e a uscirne rafforzati, non indeboliti. Perché se l’odio è cecità, malattia cronica e distruttiva, la pace è rispetto, dialogo aperto, è Umanità.

Franco Stella – Presidente Provincia di Matera

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *