Giornata di mobilitazione nazionale per il diritto allo studio universitario
Presidi, azioni, volantinaggi ed assemblee in tutta Italia per ribadire che gli studenti non rinunceranno al loro diritto allo studio, negato dalla nuova normativa ISEE, che ha ridefinito in maniera iniqua gli indicatori economici e patrimoniali. Oggi in tutta la Puglia si svolgeranno delle iniziative: a Bari si terrà un’assemblea pubblica in piazza Cesare Battisti alle ore 15.00, a Lecce si svolgerà un’assemblea pubblica presso lo Sperimentale Tabacchi alle ore 16.00, a Foggia si sono svolti in mattinata dei volantinaggi nei plessi universitari e si terrà questa sera un’assemblea in Piazza Mercato.
“Abbiamo promosso questa giornata di mobilitazione perché, come abbiamo sin da subito denunciato – afferma Sara Ingrosso, rappresentante di Link in Consiglio di Amministrazione A.Di.S.U – con i nuovi criteri di calcolo della situazione economica e patrimoniale moltissimi studenti hanno subito aumenti consistenti dei propri indicatori Isee e Ispe, pur avendo una situazione economica invariata. A causa di questi aumenti in Puglia si è registrato un crollo degli idonei di oltre il 30%, un dato drammatico se si considera che questi studenti, che hanno perso da un giorno all’altro il diritto alla borsa di studio e posto alloggio, rischiano di dover abbandonare gli studi”.
A questa emergenza si aggiunge il problema strutturale della carenza di borse di studio in Italia, dovuta alla cronica insufficienza di finanziamenti, che rende ogni anno migliaia di studenti idonei non beneficiari. Quest’anno, tuttavia, il diritto allo studio è maggiormente compromesso perché l’impatto del nuovo Isee non solo escluderà migliaia di studenti dall’accesso ai benefici, ma provocherà anche un aumento generalizzato della tassazione studentesca, contribuendo, insieme al cronico sotto-finanziamento del welfare, a rendere i luoghi della formazione sempre meno accessibili e più elitari.
Per questi motivi abbiamo lanciato una campagna nazionale per chiedere di rivedere i criteri economici di accesso ai bandi per il diritto allo studio, innalzando la soglia ISEE a 23.000 euro ed eliminando il criterio dell’ISPE; inoltre, chiediamo che in Puglia siano introdotte delle misure palliative per tutelare gli studenti che quest’anno sono stati esclusi a causa dei nuovi parametri. Pertanto, è necessario che gli investimenti di 7,6 milioni in diritto allo studio che la Regione Puglia ha preventivato per l’esercizio finanziario 2015 siano non solo immediatamente svincolati dal Patto di Stabilità e confermati, ma anche incrementati.
“Contro questo ennesimo attacco al diritto allo studio – conclude Nunzio Nardulli, portavoce della Rete della Conoscenza Puglia – ci siamo mobilitati oggi in tutta la Regione, insieme agli studenti universitari ai quali è stato negato il diritto di proseguire il proprio percorso formativo. La nostra mobilitazione però non finisce qui, perché il 9 ottobre saremo in piazza insieme agli studenti medi per rivendicare un’istruzione gratuita ed accessibile a tutti”.
Rete della Conoscenza Puglia
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