Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, nota di Leggieri
La Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, a partire dal 1996, viene organizzata ogni anno, il 23 aprile. Quest’anno, anche in tempo di Covid-19, in tutta Italia saranno molte le manifestazioni in programma che si susseguiranno esclusivamente via streaming.
Una buona occasione per dare risalto all’importanza della lettura nel processo educativo e per fare il punto sulle abitudini di lettura degli italiani. Le vendite dei libri sono aumentate del 26,6 per cento nei primi tre mesi del 2021: questa è la fotografia scattata dall’AIE (Associazione Italiana Editori), proprio a pochi giorni dalla venticinquesima edizione dell’anniversario. Un trend positivo che dimostra la forte capacità dell’editoria libraria di resistere alla crisi da coronavirus. Una giornata, quella di quest’anno, che si apre dunque sotto i migliori auspici.
In questo periodo così delicato, i libri ci hanno tenuto compagnia e, molto spesso, ci hanno rassicurato, donandoci la possibilità di scoprire mondi nuovi e di vivere più vite. A tal proposito, una famosa frase di Umberto Eco recita ‘Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria’. La lettura, quindi, svolge un ruolo fondamentale e non potrà essere sostituita dai social network.
La nostra Regione, purtroppo, si colloca agli ultimi posti della classifica per lettura: si legge poco e i segnali non sono molto incoraggianti. Da una recente indagine Istat emerge che il 30,2% dei lucani ha letto almeno un libro, il 54,6% ha letto da 1 a 3 libri, 8,1% ha letto 12 e più libri.
La situazione è allarmante soprattutto tra i giovani provenienti dai contesti più deprivati: non va trascurato che la tendenza in negativo è attribuibile senz’altro all’aumento della percentuale di famiglie in povertà economica. Le famiglie disagiate hanno più difficoltà ad offrire opportunità culturali ed educative ai propri figli.
Porre al centro del dibattito politico la promozione di programmi di sviluppo sin dalla primissima infanzia e offrire programmi di educazione prescolare di qualità per tutti i bambini. Il Recovery Fund potrebbe rappresentare un’occasione storica per ridare dignità ai cittadini della nostra regione, anche attraverso lo stanziamento di importanti risorse contro la povertà educativa. Vogliamo ancora credere in un futuro prossimo dove ogni bambino abbia le giuste opportunità per crescere e, perché no, leggere per poter essere un uomo libero.