Giovedì 21 novembre, nel contesto della settimana mondiale del povero, a Tricarico (Mt) sarà inaugurato il Punto salute con annesso Centro di ascolto Caritas
Giovedì 21 novembre, nel contesto della settimana mondiale del povero, a Tricarico sarà inaugurato il Punto salute con annesso Centro di ascolto Caritas. Alle 10.00, sarà presentata l’iniziativa nel Salone degli Stemmi dell’episcopio e, alle 10.30, saranno inaugurate le sedi. La Diocesi di Tricarico, così, mette in atto la fase operativa della sperimentazione del progetto, promosso dalla Conferenza episcopale italiana, denominato “Infermiere di comunità in parrocchia” o “Infermiere di parrocchia”, un segno tangibile di solidarietà proattiva che mira a rendere il servizio sanitario, già efficace e competente, più raggiungibile e ramificato. Un’iniziativa sperimentale che mira a raggiungere gli “irraggiunti”, cioè i portatori di bisogni di cura inespressi e a prendere in carico situazioni sociosanitarie di indigenza. Il 29 luglio scorso, nella sala stampa della Cei, don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei e Angelo Tanese, direttore generale della Asl Roma 1, hanno firmato il progetto quadro e, per la fase di sperimentazione, sono state scelte tre diocesi in Italia: quella di Alba per il Nord, quella di Roma per il Centro e quella di Tricarico per il Sud. L’obiettivo è valorizzare la rete sociale delle parrocchie in modo da metterle in connessione con il Servizio sanitario nazionale per raggiungere le persone portatrici di maggior bisogno di cura e assistenza, promuovere la salute e i corretti stili di vita e contribuire al contrasto della frammentazione sociale. L’infermiere di parrocchia ascolterà, informerà e orienterà le persone all’interno della rete dei servizi sociosanitari territoriali; faciliterà i percorsi di accesso alle cure e all’assistenza, interfacciandosi con il Distretto sanitario e i vari servizi territoriali di prossimità; intercetterà gli “irraggiunti” e favorirà azioni di promozione della salute e del benessere della comunità. L’infermiere di parrocchia, però, non offrirà un servizio sanitario aggiuntivo o sostitutivo del servizio sanitario pubblico; non sarà un ambulatorio infermieristico della parrocchia e non sarà uno sportello per reclami e segnalazioni. Il progetto ha richiesto un anno di lavoro per la sua definizione, partendo dalla necessità, manifestata da chi si occupa di sanità territoriale, di individuare coloro che sono “irraggiunti” dal Servizio sanitario nazionale, poiché esclusi dalle comuni reti sociali di contatto. Lo scorso 29 ottobre, nel Salone degli Stemmi dell’episcopio di Tricarico, il vescovo diocesano, monsignor Giovanni Intini e il direttore generale dell’Azienda sanitaria materana, Joseph Polimeni, hanno firmato l’accordo per istituire l’infermiere di comunità in parrocchia nella Diocesi di Tricarico. L’Azienda sanitaria di Matera ha messo a disposizione una squadra di infermieri e un coordinatore del progetto, mentre la Diocesi di Tricarico, che si prenderà carico della persona attraverso la rete delle Caritas parrocchiali e dei ministri straordinari della comunione, ha messo a disposizione la struttura e un mezzo per gli spostamenti e s’incaricherà del monitoraggio delle situazioni accolte. Nella prima fase della sperimentazione, saranno interessate le parrocchie Sant’Antonio, San Potito e Santa Maria Assunta di Tricarico, la parrocchia Madonna del Carmine di Grassano e la parrocchia San Giovanni Battista di Calciano.