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Gli agricoltori pugliesi: “Guerra atroce e con conseguenze pesanti sul comparto”

Gli agricoltori pugliesi condannano l’aggressione della Russia all’Ucraina. E’ stato votato all’unanimità dai delegati dell’Assemblea regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, che venerdì 8 aprile hanno eletto Gennaro Sicolo presidente regionale dell’organizzazione, un ordine del giorno in cui si evidenzia l’atrocità e lo spregio “ad ogni regola del diritto internazionale” dimostrati dagli aggressori.

“Le agricoltrici, gli agricoltori, i pensionati di CIA Puglia – si legge nel documento – guardano con preoccupazione agli avvenimenti che destano orrore e angoscia nel vedere bambini, donne e anziani fuggire dalle minacce della guerra”. Vengono espressi “piena solidarietà ai cittadini ucraini che stanno combattendo in difesa della propria sovranità” e sostegno alle “scelte dei Governi e delle Istituzioni europee, a supporto dell’Ucraina, mediante gli aiuti umanitari, finanziari, e il supporto militare messi in atto”. L’assemblea, dunque, ha condiviso e approvato il documento del Consiglio Direttivo Nazionale di CIA Agricoltori Italiani nel quale si rimarcano gli effetti della guerra sul settore agricolo, tra i più esposti alla volatilità e alle incertezze dei mercati. “Gli impatti della crisi sull’agricoltura sono sia di natura diretta (collegati agli scambi commerciali con Ucraina e Russia), sia di tipo indiretto (prezzi, costi di produzione, contrazione dell’offerta per l’approvvigionamento, incertezza finanziaria).

LE MISURE PER IL COMPARTO. Alle istituzioni e al Parlamento, l’organizzazione sindacale degli agricoltori chiede “di impegnarsi in sede comunitaria affinché siano garantite le seguenti condizioni, necessarie per introdurre le opportune misure di sostegno al comparto: la proroga del Temporary framework ‘Covid 19’, volto a consentire agli Stati Membri di adottare azioni di intervento nell’economia, in deroga alla disciplina sugli aiuti di Stato; la sospensione del Patto di Stabilità e Crescita oltre i termini di scadenza stabiliti; il reperimento di risorse europee per attuare un Piano di interventi secondo la logica adottata con la gestione dell’emergenza Covid (NGEU).

LE AZIONI IMMEDIATE. Nel breve periodo, si chiede quanto segue: introduzione di sostegni volti a remunerare le perdite delle imprese agricole in seguito all’incremento dei costi di produzione (misure fiscali, credito d’imposta, fondi ad hoc). Misure specifiche per sostenere direttamente i comparti colpiti dalla crisi russo-ucraina: mais, zootecnia, vino, proteaginose.

Secondo CIA, inoltre, occorre introdurre la possibilità di consolidare e ristrutturare il debito delle imprese agricole, mutui inclusi, prevedendo una garanzia diretta a titolo gratuito da parte dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, ovvero del Mediocredito Centrale Spa.

BOLLETTA ENERGETICA. CIA Agricoltori Italiani, inoltre, chiede la riduzione decisa e, soprattutto, strutturale del sistema di accise sui carburanti, a partire dall’immediata eliminazione dell’IVA sulla parte delle accise per il gasolio. L’organizzazione, poi, suggerisce l’eliminazione definitiva e strutturale di tutti gli oneri di sistema delle addizionali sull’energia elettrica; l’introduzione di deroghe e percorsi di semplificazione sia sul fronte delle agro-energie sia su quello del recupero del potenziale produttivo. Occorre sbloccare con urgenza le risorse del PNRR riguardanti le misure agro-energetiche. E serve includere gli agricoltori tra i beneficiari del credito d’imposta introdotto nel decreto sostegni-ter a favore delle imprese energivore.

POTENZIALE PRODUTTIVO. E’ necessario incentivare la semina di mais, anche attraverso strumenti assicurativi, attivati con risorse pubbliche, che siano in grado di remunerare un’eventuale riduzione dei prezzi corrisposti agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali. Bisogna garantire una equa distribuzione del valore aggiunto lungo la filiera agroalimentare e incentivare i consumi di prodotti agroalimentari sostenendo il reddito delle fasce deboli. Occorre recuperare tutto il potenziale produttivo nazionale sui seminativi e le proteaginose e rimodulare gli obiettivi del green new deal. “Si produca ogni sforzo possibile per la cessazione immediata della guerra e la promozione di un processo di pace stabile e duraturo”.

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