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Gli alunni dell’istituto ‘Einstein-Di Lorenzo’ incontrano le psicologhe di ‘Psicologia e Benessere’

“Noi siamo quello che mangiamo”. Con questa massima di Feuerbach gli alunni dell’Einstein-De Lorenzo si sono confrontati nella mattinata di ieri (mercoledì 19) con le psicologhe dell’associazione “Psicologia e benessere” e con la biologa-nutrizionista Silvia Pecoriello, per parlare di disturbi del comportamento alimentare o disturbi dell’alimentazione.
Una mattinata dedicata ad un appuntamento e ad una tematica importante per gli adolescenti, spesso vittime di disagio alimentare a causa di una società che trasmette una immagine distorta della persona puntando sovente solo sull’aspetto fisico e su un’estetica “del bisturi” deformando così valori autentici che fondano il senso dell’esistenza.
Disturbi alimentari causati a volte anche da una influenza negativa da parte della stessa famiglia e che possono portare a tre gravi rischi e pericoli: anoressia, bulimia e alimentazione incontrollata.
Il cibo può diventare dunque una valvola di sfogo, può essere un nemico portando così la persona “a disturbi gravi”. A disturbi insomma caratterizzati “da uno scorretto rapporto col cibo e col proprio corpo”. E allora bisogna fare i conti con l’appetito, fame e sazietà che sono meccanismi regolati a livello cerebrale. E bisogna anche prendere coscienza del fatto che l’obesità è una malattia, come pure è indispensabile per una serenità, conoscere la propria genetica…
“C’è la paura di ingrassare sempre…”, hanno ascoltato gli studenti in una intervista… ma cosa si nasconde dietro questi disagi e disturbi alimentari? Fondamentalmente scarsa autostima, non comunicazione autentica della propria emotività e “pressione” sociale. Di questo ne hanno parlato dettagliatamente le psicologhe dell’associazione che da novembre accompagnano gli alunni durante l’intero percorso formativo: Marina Pecoriello, Angela Marino, Eleonora Pergola e Maria Macrifugi con la biologa-nutrizionista Silvia Pecoriello.
Perchè si mangia tanto e male? “C’è un vuoto da colmare che cade poi nel disagio”… La nutriziosta Pecoriello ha analizzato le varie “spie” e i segnali di allarme: sensi di colpa, malessere, vomito “abbuffate” incontrollate…. “Preoccupazione eccessiva del peso, non ascolto dei consigli -ha detto- notevole dimagrimento in poco tempo, tendenza a mangiare da soli, a mentire sull’aver mangiato, permanenza in bagno prolungato, uso di lassativi e diuretici eccessivi e attività fisica eccessivamente intensa”.
Da parte dell’esperta poi alcune domande agli alunni presenti (circa un centinaio i referenti dell’educazione alla salute e solidarietà a rappresentare le classi dell’istituto): “Vi è mai capitato di sedervi a tavola senza avere fame ma solo perché vi piace un determinato cibo?”. E ancora: “Assaggiate un cibo perché il suo profumo vi ricorda un momento felice?”.  “Ci sono cibi invece che associati a un profumo o a un ricordo creano malessere?”. Chiara l’affermazione che “tra il cibo e le emozioni esiste un forte rapporto”. E a queste sollecitazioni della nutrizionista gli alunni hanno risposto partecipando attivamente con domande e curiosità.
Un elenco insomma di errori frequenti e al contempo le esperte hanno indicato anche i consigli per una alimentazione sana e corretta. Non è mancato inoltre un suggerimento indispensabile: l’attività fisica che “svolge un’importante ruolo psicologico”. Lo sport diventa “luogo” di benessere in quanto non è solo momento di attività fisica “ma veicolo di trasmissione di valori e di messaggi positivi e costruttivi”.
Con gli alunni anche i docenti Daniela Laragione (referente Bes), Loredana Molinari, Maria De Carlo, Antonio Scaringi e Michele Ramunno.

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