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Gli azionisti della Banca Popolare di Bari tornano a chiedere attenzione alle istituzioni

Gli azionisti truffati dalla Banca Popolare di Bari, con un comunicato stampa, a distanza di un anno, sono tornati a chiedere chiarezza alle istituzioni sulla loro situazione, auspicando quanto prima un incontro con i vertici dell’istituto bancario per poter presentare alcune proposte conciliative. Questa la nota integrale.
“E’ passato un anno ma la situazione non è cambiata né ci sono miglioramenti per la nostra situazione in vista. Possibile che la Pandemia abbia addormentato il nostro problema? Possibile che non si possa realizzare un programma, una intervista, un dibattito, un intervento che ci permetta di esprimere le nostre ragioni? Possibile che sulla nostra pelle e sui nostri risparmi sia caduto il silenzio? Possibile che siamo diventati un nuovo business per gli avvocati e le organizzazioni sindacali che chiedono capitali per imbastire qualsiasi azione giudiziaria? Ci hanno imposto il passaggio alla Spa, attraverso una votazione bulgara condizionata dalla pandemia, ed ora la BPB appartiene di fatto allo Stato Italiano ma lo Stato Italiano non dovrebbe difendere i risparmiatori traditi? Possibile che si stanziano ciclicamente miliardi per la Mps, per l’Alitalia e che si assista alla elargizione di royalties sull’acquisto di mascherine a faccendieri e non ci sia un minimo pensiero a quei disgraziati, traditi, truffati, imbrogliati, bestemmiati e tutt’oggi calpestati azionisti della Bpb?
Purtroppo anche dopo il nuovo assetto societario nulla è cambiato:  si continuano ad avere comportamenti irriverenti verso gli azionisti che chiedono udienza e ricevono solo silenzi; la Banca perde milioni ogni mese e si corre il rischio che anche le Obbligazioni marciscano (fra l’altro l’Avv.to nominato dal Tribunale di Bari a difesa degli obbligazionisti non ha mai mosso un dito ne ha mai pensato ad un incontro con i suoi protetti); anche l’azione penale egregiamente incardinata dal Dott. Rossi si prospetta come una corsa al raggiungimento della prescrizione, ma possibile che in questa Nazione non ci sia nessuno senso di giustizia?
Cosa possiamo fare per risvegliare le coscienze dei nostri politici che neanche ora, dopo tanti scandali, intervengano affinché si evitino queste azioni delittuose? Anche la Commissione, che doveva studiare il fenomeno e indagare sul comportamento degli addetti della Banca d’Italia e Consob, cosa ha prodotto? Possibile che non si ricordino le sanzioni della Consob per comportamento illecito della BPB sin dal 2010?
Quindi cerchiamo di risvegliare le coscienze ed incardinare un dibattito che porti all’attenzione della Nazione questi problemi e non sentire soltanto un elenco giornaliero dei morti e feriti a causa della pandemia. Noi vorremmo incontrare gli attuali componenti del CdA della BpB per sottoporre loro le seguenti proposte conciliative:
1) Istituzione di un fondo per rimborsare gli azionisti che ne fanno richiesta in forma transattiva, in modo da ridurre il contenzioso legale che vincola l’accantonamento di risorse.
2) Rimborso immediato a chi ha già ottenuto decisioni favorevoli dalla A.C.F. Consob e/o tribunale.
3) Individuare delle soluzioni per rimborsare tutti gli azionisti che hanno incardinato un contenzioso legale, con dei valori congrui o, in alternativa accettare parte del fondo in obbligazioni, remunerate a medio-lungo termine (massimo 5 anni), non subordinate ed esenti da tasse di successione e/o altre imposizioni fiscali.
4) Eventuale recupero di patrimonio della banca attraverso la vendita dei crediti deteriorati (NPL) ed incagliati (UTP).
5) Riconoscimento del diritto di recesso, attualmente sospeso, ma previsto dalle leggi vigenti, secondo una forma appropriata e ad un valore pari a € 5,00 ultimo valore iscritto a bilancio dalla BPB prima del commissariamento.
Disponibili ad un incontro in qualsiasi luogo ed in qualsiasi tempo, preannunciamo la volontà di richiamare l’attenzione sui nostri problemi con un sit in che terremo venerdì 29 gennaio 2021 davanti alla sede della BPB in c.so Cavour angolo via Piccinni.

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