Grande successo per La Divina Commediola di e con Giobbe Covatta
Grande successo di pubblico per La Divina Commediola di e con Giobbe Covatta, primo appuntamento della rassegna teatrale organizzata e promossa dalla cooperativa sociale Easy Work in collaborazione con Ergo Sum Produzioni e con il supporto della Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio della Basilicata, nell’ambito del programma Le Città di Pietra – Matera Estate 2017.
Lunedì 7 agosto alle 21 nei suggestivi Giardini di San’Agostino, tra gli applausi e le risate di un folto e caloroso pubblico, il grande attore e comico sociale ha abilmente “traghettato” i presenti nell’Inferno di tal Ciro Alighieri. Versione apocrifa ed incompleta del capolavoro dantesco, la Divina Commediola è scritta e letta in un idioma affine alla poesia napoletana, in un contesto popolato non dai peccatori ma dalle loro vittime, ovvero i bambini, incapaci di difendersi e ignari dei loro diritti, specie se nati nei paesi del Terzo Mondo. Lo spettacolo è dedicato ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ma tocca ulteriori argomenti ugualmente drammatici e “roventi”, tra cui l’immigrazione ed il razzismo. Più spassoso il tema sulla differenza di genere, maschile e femminile, nel porre a confronto usanze e costumi tra i benestanti occidentali e le diverse etnie del continente “nero”. Nella sua irriverente comicità, lo spettacolo contribuisce a creare una maggiore consapevolezza e a diffondere la cultura del rispetto e i principi dell’uguaglianza anche tra le nuove generazioni.
Giobbe Covatta ha esordito in teatro nel 1991 a Milano con Parabole Iperboli, nel ’99 ha riscosso grande successo con Dio li fa e poi li accoppa. Nel 2009 ha collaborato con Amnesty International per Trenta spettacolo dedicato agli articoli della carta dei diritti dell’uomo. Dal 1994 sostiene la Fondazione Africana per la Medicina e la Ricerca AMREF. Noto anche al pubblico della televisione e del cinema; è autore di diverse pubblicazioni, tra cui il grande successo editoriale Parola di Giobbe, edito da Salani nel 1991, e il più recente A nessuno piace caldo – Perché il pianeta ha la febbre del 2015