Grido d’allarme delle aziende del mobile imbottito del Materano
Abbiamo tanti ordini da evadere fino a maggio ma non potremo farlo a causa della mancanza delle materie prime”. Questo è il grido d’allarme delle imprese del distretto del mobile imbottito del Materano, preoccupate dalla carenza dei polimeri e del legno; un problema internazionale che rischia di mettere in ginocchio un settore che in provincia di Matera vive un periodo estremamente positivo. Confapi Matera ha segnalato alla Confederazione nazionale e alle Categorie Unionchimica e Unital la situazione di estrema gravità in cui versa il comparto del mobile imbottito del distretto materano a causa dalla carenza di materie prime. In particolare, la scarsità riguarda soprattutto i polimeri e il TDI che, prodotti da pochissime aziende nel mondo, dallo scorso mese di settembre stanno scarseggiando sui mercati, impedendo alle imprese trasformatrici di produrre il poliuretano espanso, cioè l’imbottitura per i divani.
Inoltre, a quella dei polimeri di recente si è aggiunta la mancanza del legno, materia prima per produrre i fusti per i salotti. Nello specifico, la pandemia sta limitando notevolmente la produzione dei pannelli che avviene per lo più in Brasile. Questa situazione, che ovviamente riguarda l’intero Paese – ha dichiarato il presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo -, sta creando notevoli difficoltà a tutte le imprese
lucane del distretto del mobile imbottito, che oggi stanno attraversando un periodo positivo grazie a una crescita imponente degli ordini internazionali. L’indisponibilità delle materie prime, infatti – polimeri e legno – impedisce ai produttori di salotti di evadere le commesse nei tempi contrattuali, mettendo a rischio anche il futuro di alcune migliaia di lavoratori.
Se non saranno posti rimedi urgenti a questa situazione, entro poche settimane molte di queste aziende potrebbero chiudere per l’impossibilità di lavorare, pur avendo tanti ordini. Un paradosso che è doveroso evitare. La questione sollevata, infine, è ulteriormente complicata dalla difficoltà di reperire navi e container per i trasporti, se non previa prenotazione con anticipo di diverse settimane, con il risultato di allungare oltre misura i tempi di consegna. Il tutto è ulteriormente aggravato dall’aumento delle citate materie prime di oltre il
40% e dal prezzo del trasporto per nave schizzato alle stelle.